Guardare film e divertirsi con giochi in 3D è fantastico, ma con la vista non si scherza soprattutto nella fase di sviluppo. Se Nintendo ha vietato l’uso della console portatile 3DS ai bambini al di sotto dei sette anni ci sarà pur un motivo…
“Si sa da almeno 15 anni che il 3D mette a rischio lo sviluppo della vista nei bambini”
Occhietti a rischio – Le aziende fanno a gara per proporre l’esperienza a tre dimensioni nei cinema, sui televisori di casa e sugli schermi dei computer e sulle console di gioco. E sta succedendo esattamente come per i cellulari e le radiazioni: “fanno male, non fanno male, non si sa”. Intanto continuiamo a usarli a manetta e poi si vedrà. Nel caso del 3D invece è noto da almeno 15 anni che provoca danni alla vista, soprattutto dei più piccoli. Il sito Audioholics ha intervistato Mark Pesce che ha lavorato per anni sul progetto di un casco per la realtà virtuale tridimensionale di Sega che poi non è mai arrivato sul mercato. Perché? È saltato fuori, da una serie di studi che non sono mai stati resi noti, che provocava seri danni alla vista dei bambini.
Strabismo - Il rischio si chiama strabismo, una deviazione degli assi visivi causata dal malfunzionamento dei muscoli oculari. In pratica gli occhi non guardano contemporaneamente lo stesso oggetto: uno si muove normalmente, mentre l'altro fissa da un’altra parte con il risultato di una perdita del senso di profondità. È infatti solo all’età di sette anni che lo sviluppo della visione può considerarsi concluso e il bambino è in grado di percepire correttamente la profondità e quindi la visione stereoscopica del 3D. Che detto in altri termini significa che prima dei sette anni fare indigestione di film o giochi in tre dimensioni mette seriamente a rischio lo sviluppo visivo del bambino.
Vietata ai minori di 7 anni – Non è quindi un caso che Nintendo vieti esplicitamente l’uso della sua nuova console portatile 3DS ai bambini di età inferire ai sette anni. Genitori attenzione...