Dove esplode una bomba atomica, si verifica un’enorme aumento di temperatura, dell’ordine di milioni di gradi centigradi, e si libera una miscela di gas, tra i quali anidride carbonica, anidride solforosa, biossido d’azoto. Dato che l’aria calda tende a salire verso l’alto, si crea una corrente ascensionale che trascina particelle come polvere e materiali fini a centinaia di metri d’altezza (il "gambo" del fungo). Le particelle e i gas però non hanno un moto regolare, ma turbolento, e quindi seguono traiettorie irregolari.
Inizia la caduta. Quando raggiunge gli strati più alti dell’atmosfera, dove la temperatura è più bassa, il materiale della colonna si raffredda e comincia a ricadere, formando un cappello che può avere il diametro di una diecina di chilometri. Simili, come aspetto, alle esplosioni nucleari, sono le eruzioni di alcuni vulcani.
Il “fungo” più grande (visibile in un’area pari a un terzo del globo), fu quello creato dall' eruzione del vulcano Tambora, in Indonesia, nel 1815.