Per alte pressioni si intendono quelle che vanno dal migliaio alle centinaia di migliaia di atmosfere (la pressione di una atmosfera è quella esercitata dal peso dell’aria sulla superficie terrestre a livello del mare). Il limite superiore è in realtà fissato dallo sviluppo tecnologico, cioè in pratica dalla resistenza del recipiente nel quale si vuole generare l’alta pressione. Se occorrono pressioni non statiche e prolungate, si può arrivare anche a qualche milione di atmosfere, per esempio, con un’esplosione. Le pompe e i compressori comunemente in commercio permettono infatti di arrivare soltanto a qualche centinaio di atmosfere. In laboratorio si ricorre ad apparecchi speciali, per esempio l’“apparato a incudine tetraedrica”. In esso quattro cilindri sono disposti ai vertici di un ideale tetraedro (una piramide a base triangolare), con una estremità rivolta verso l’interno. Da ciascuna di esse sporge un pistone, cosicché il campione da sottoporre all’alta pressione risulta chiuso fra le incudini. L’altra estremità del pistone, nascosta nel cilindro, ha una sezione molto più larga. Su di essa viene convogliata dell’aria o un liquido sotto pressione. La forza esercitata si trasmette con la stessa intensità alla parte più stretta del pistone. Poiché però la pressione è definita come una forza per unità di superficie, la pressione che si genera è più elevata di un fattore moltiplicativo pari al rapporto fra le aree delle due parti del pistone.