Il nostro corpo è come un insieme di termometri: quando percepiscono il freddo, il sistema reagisce per mantenere le nostre funzione vitali. La temperatura delle diverse zone del corpo, infatti, cambia quando siamo al freddo: le viscere e il cervello rimangono a 37 °C, mentre le parti periferiche e la cute possono raffreddarsi.
Sulla nostra pelle, i sensori di temperatura sono i termocettori: molecole presenti sulle terminazioni dei neuroni sensoriali, sensibili a diverse temperature. Ci sono termocettori per sentire il freddo e altri per il caldo. Le informazioni sulla temperatura arrivano al cervello, che organizza le reazioni del corpo: dalla vasocostrizione cutanea (che dà per esempio il pallore) alle contrazioni muscolari (i brividi). Ecco, più precisamente, come reagisce il corpo, a partire dal cervello.
Cervello. Le informazioni sulla temperatura arrivano al cervello, smistate alla corteccia cerebrale (che ci fa percepire il freddo) e all'ipotalamo: questa è la regione del cervello che si occupa della termoregolazione e dà l'avvio a una serie di reazioni.
Vie respiratorie. L'aria viene umidificata e scaldata nel naso e nel primo tratto dell'apparato respiratorio. Al freddo, l'attività respiratoria deve aumentare: è necessario far arrivare più ossigeno, per sostenere la produzione di calore.
Grasso. Il tessuto adiposo bruno produce calore. Fondamentale nel regolare la temperatura dei neonati, negli adulti si trova nel collo e vicino alle vertebre: una posizione ottima in particolare per scaldare il sangue che va al cervello e al midollo spinale.
Peli. La piloerezione è una risposta antica: i muscoli attorno al follicolo pilifero si contraggono, dando la "pelle d'oca". Un riflesso di quando avevamo la pelliccia: i peli eretti intrappolano più aria, con effetto isolante.
Muscoli. Una forma di difesa dal freddo sono i brividi: contrazioni toniche intermittenti dei muscoli, che come ogni movimento generano calore. Il brivido del muscolo massetere fa vibrare la mandibola e ci fa battere i denti.
Sistema vascolare. C'è una vasocostrizione superficiale: arriva meno sangue alla cute e si riduce la dispersione di calore verso l'ambiente. Il sangue è deviato verso gli organi interni, di cui si deve mantenere la temperatura.
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Articolo tratto da Come reagisce il corpo al freddo, pubblicato su Focus 339, gennaio 2021.