Hai mai provocato una valanga di arance per prenderne soltanto una? In molti negozi e supermercati, gli espositori di frutta e verdura sono sistemati su un piano inclinato per sfruttare meglio lo spazio e assicurarsi che gli articoli siano a portata di mano dei clienti. Ma se l'inclinazione è eccessiva, o se c'è troppa frutta nell'espositore, la forza di gravità prende il sopravvento e la pila può crollare, proprio quando il malcapitato di turno toglie dal fondo quel paio di arance che reggevano tutto.
Geologia. Un gruppo di ricercatori guidato da Pablo Gutierrez, dell'Università O'Higgins di Rancagua (Cile) ha visto, nel caso della frutta al supermarket, un esempio di valanga granulare, una classe di fenomeni il cui studio ha applicazioni per la geologia, l'ingegneria antisismica, la gestione dei silos per lo stoccaggio dei cereali. Lo studio è stato pubblicato su New Scientist.
In questi fenomeni, infatti, un evento su piccola scala può scatenarne uno che coinvolge tutta la struttura. Gutierrez e il suo gruppo hanno realizzato una simulazione al computer di uno strato di oggetti con dimensioni e peso simili a palline da ping pong (4 cm di diametro e poco meno di 3 g), con una barriera in fondo a frenarne la caduta. Hanno provato diverse quantità di palline e diverse inclinazioni, e hanno fatto fare al computer il ruolo del consumatore, estraendo a caso sfere di qua e di là, per vedere quando si innescava la valanga.
Frane di edifici. Infine i ricercatori hanno concluso che, quando l'inclinazione è compresa tra 18 e 20 gradi, per qualunque numero di palline – o magari di arance – è possibile calcolare con precisione quante se ne possono estrarre prima di causare la valanga. Se le arance sono 2.370, per esempio (un po' tante per un supermercato, ma per una statistica affidabile servono numeri grandi), il crollo arriva dopo la 190esima. Una scoperta che non ci eviterà l'occasionale valanga di frutta al negozio o supermercato sotto casa, ma che potrebbe servire a studiare e, si spera a evitare, frane e crolli di edifici.
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Di Nicola Nosengo