In ogni istante, il nostro pianeta è bombardato dai raggi cosmici. Sono particelle, soprattutto protoni, che hanno diverse energie e diverse origini: provengono dal Sole, dalle stelle, ma anche dalle esplosioni di supernove e perfino dai fenomeni più estremi che avvengono in altre galassie. Questi raggi cosmici "primari" colpiscono i nuclei delle molecole dell'atmosfera terrestre e formano cascate di altre particelle (i raggi cosmici secondari), che contengono una grande quantità di muoni.
per spiare Dentro le piramidi. I muoni sono particelle con carica negativa e massa di oltre 200 volte quella degli elettroni; proprio grazie alla massa, e al fatto che viaggiano quasi alla velocità della luce, attraversano qualsiasi cosa. In media, ogni minuto, ogni metro quadro di superficie terrestre è colpito da 10.000 muoni. Per questo, gli scienziati sfruttano i muoni per "vedere" all'interno di luoghi inaccessibili, come le grandi piramidi egizie.
Questa tecnica si chiama muografia: in pratica è una sorta di radiografia realizzata grazie ai muoni. Ora un team internazionale di ricercatori l'ha utilizzata per scrutare dentro alcuni dei più pericolosi vulcani del mondo: dall'Etna allo Stromboli in Italia, dal giapponese Sakurajima al Soufrière, in Guadalupa.
Dall'elicottero. La strategia, sperimentata per la prima volta, è stata quella di portare un rivelatore di muoni su un elicottero: volando su un lato del vulcano, raccoglievano le particelle che erano entrate trasversalmente sull'altro lato della montagna, "fotografando" quindi ciò che c'era in mezzo. Queste ricerche sono importantissime per la previsione delle eruzioni: si possono mappare i laghi e i canali di lava, e i movimenti di quest'ultima, e fare previsioni sulle eruzioni.