Le stampanti per computer, a seconda della qualità grafica, dividono la pagina in un’immaginaria griglia più o meno fitta di microscopiche caselle. Ogni casella viene lasciata bianca o annerita in base alle informazioni ricevute dal computer, così da riprodurre, punto per punto, l’immagine desiderata. La stampante utilizza a questo scopo un laser, il cui fascio di luce colpisce uno specchio prismatico mobile e viene diretto su un rullo, caricandolo elettrostaticamente in quel punto. Grazie al movimento combinato dello specchio che guida il raggio e del tamburo che ruota su se stesso, vengono “scritte” una serie di righe. Queste, durante la rotazione, passano sopra una cartuccia contenente toner (inchiostro in polvere), che è attratto dai punti carichi elettrostaticamente, dove si deposita. Infine il toner viene trasferito sul foglio di carta, che scorre a contatto del tamburo. Prima di uscire, la carta attraversa una coppia di rulli, che riscaldano il toner e lo fissano definitivamente.