L'Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO) ha rilasciato una serie di dati, relativa al 2016, che mostra un aumento significativo della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera. La CO2 è salita a 403,3 parti per milione (ppm), a fronte delle precedenti misure (2015) che la indicavano a 400 ppm.
Prima della seconda rivoluzione industriale (che convenzionalmente inizia nel 1870, con l'utilizzo su larga scala di elettricità, petrolio e prodotti chimici) la concentrazione di anidride carbonica atmosferica era di 280 ppm, come dimostrano i carotaggi nei ghiacciai e ai poli.
Lo zampino di El Niño. Può suonare strano il fatto che la concentrazione di CO2 in atmosfera cresca nonostante si siano registrati reali rallentamenti delle emissioni, dal 2014 al 2016, dovuti soprattutto alla crisi economica globale e al rallentamento delle attività industriali (più che a politiche mirate).
Questa è però purtroppo una delle conseguenze di El Niño: la cosiddetta oscillazione meridionale, ossia il fenomeno climatico periodico noto come ENSO (El Niño Southern Oscillation), nella sua più recente manifestazione (2015-16), ha prodotto tali e tante siccità da avere messo in ginocchio le foreste di mezzo pianeta, compromettendo la capacità di assorbimento di anidride carbonica delle piante, che si è ridotta rispetto al passato, e così il gas serra si è accumulato in atmosfera.
Record su record. Nel presentare il rapporto Oksana Tarasova, del WMO, ha sottolineato che nel 2016 vi è stato il "salto" più grande nell'aumento di anidride carbonica da 30 anni a questa parte e che questo ha portato i valori della concentrazione a un tetto mai raggiunto da 800.000 anni a questa parte.
«Tutto questo», ha commentato, «porterà a una "iniezione" di calore, una grande quantità di calore come non c'è paragone da molte migliaia di anni - almeno 10.000. Probabilmente non c'è consapevolezza di ciò che sta accadendo: dobbiamo aspettarci cambiamenti climatici molto rapidi.» Molto amaro il commento conclusivo di Petteri Taalas, segretario generale del WMO: «Senza tagli rapidi e significativi dell'anidride carbonica e di altri gas serra, entro la fine del secolo avremo aumenti molto pericolosi di temperatura, ben superiori agli obiettivi di Parigi e della COP21. Le generazioni future erediteranno un pianeta molto inospitale rispetto a quello che conosciamo».