Scienze

Il cimitero delle scorie finlandesi

I finlandesi hanno completato il deposito profondo del materiale nucleare esausto: le prime scorie potrebbero essere depositate a breve.

Per arrivarci bisogna scendere lungo un tunnel che si insinua sotto la foresta di Olkiluoto, un'isola al largo della costa occidentale della Finlandia. Il tunnel porta a una camera gigantesca le cui pareti sono rinforzate con cemento spruzzato. Tra poco le prime barre di scorie dei reattori nucleari finlandesi, racchiuse in gigantesche "botti" di rame alte come giraffe, verranno trasportate in profondità attraverso un ascensore. Qui veicoli robotici le porteranno in uno dei tunnel tra le dozzine senza vie d'uscita che formeranno un formicaio nella roccia di fondo. Una volta riempiti con 30-40 botti di rame i tunnel verranno tappati con bentonite, un'argilla che assorbe l'acqua. Il tutto poi verrà cementato e da quel momento il tunnel dovrà rimanere indisturbato per almeno 100.000 anni. Il deposito si trova a 430 metri sottoterra, e a 420 metri sotto il livello del mare.

Sicuro? Sebbene l'energia nucleare sia in declino in molte nazioni come la Finlandia, rimane l'energia primaria del prossimo futuro e il Paese ha fatto pressioni sull'Unione Europea per essere etichettata come energia sostenibile. Due dei quattro reattori nucleari del Paese si trovano sull'isola. Quando l'ultimo reattore, ora in fase di sperimentazione, fornirà energia elettrica (entro la fine dell'anno), l'energia proveniente dal nucleare rappresenterà oltre il 40 per cento dell'elettricità della Finlandia.

Schema della stazione di stoccaggio.
Schema della stazione di stoccaggio. © Posiva

Finora i residui della produzione di energia nucleare del Paese venivano custoditi in grandi vasche d'acqua, mentre altre nazioni invece li parcheggiano in botti di cemento e acciaio "a secco". Così è negli Stati Uniti, ad esempio, nonostante che il governo federale abbia a disposizione un fondo di oltre 44 miliardi di dollari per trovare un luogo permanente per i rifiuti. Qualunque sia il sistema, lo stoccaggio in superficie è vulnerabile a incidenti, a perdite, a negligenze, ad attentati - ma non tutti sono dell'idea che la loro deposizione in profondità sarà priva di pericoli.

I tratti scavati in verticale, dove si inseriscono le barre.
I tratti scavati in verticale, dove si inseriscono le barre. © Posiva

Spiega Budhi Sagar, un esperto nucleare presso il Southwest Research Institute (SwRI, Texas), che «neppure questo sistema è sicuro: prima o poi accadrà qualche disastro», e lo afferma ricordando le acque sotterranee contaminate da un deposito sotterraneo che si trova presso il sito Hanford del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti (DOE), nello stato di Washington (USA). Una soluzione definitiva per le scorie tuttavia, era necessaria trovarla.

La Finlandia ha prodotto circa 2.300 tonnellate di rifiuti nel 2019, a fronte di circa 263.000 tonnellate prodotte in tutto il pianeta (stime dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, IAEA).

In molti Paesi la scelta dei luoghi dove stoccare definitivamente le scorie nucleari si è scontrata con l'opinione pubblica: in Finlandia, invece, ha incontrato pochissimi problemi grazie soprattutto al fatto che le autorità hanno spiegato nei dettagli quello che avrebbero fatto e le misure di sicurezza adottate. Questo è possibile, però, perché in Finlandia le condizioni culturali e politiche fanno sì che la popolazione abbia un'elevata fiducia nelle istituzioni, una situazione difficile da trovare in altri Paesi.

Le ricerche del luogo migliore per stivare le scorie nucleari sono iniziate negli anni Novanta, con decine di siti candidati, un lavoro portato avanti dalla società Posiva. Dopo innumerevoli ricerche geologiche la scelta finale è caduta su Olkiluoto. Stando alle ricerche geologiche il substrato roccioso è rimasto stabile nel corso degli ultimi due miliardi di anni, anche se negli ultimi 10.000 anni vi sono stati dei terremoti a seguito del ritiro dei ghiacciai, che hanno fatto rimbalzare verso l'alto la crosta terrestre.

Una fase dei lavori.
Una fase dei lavori. © Posiva

Non solo terremoti. La vera minaccia di simili depositi, tuttavia, non viene dai terremoti, bensì dalla circolazione delle acque sotterranee. Le rocce scelte per essere scavate al fine di realizzare i depositi di scorie sono degli gneiss, rocce sicuramente impermeabili, anche se alcune fratture sono comunque presenti e al loro interno possono scorrere acque di cui è difficile sapere dove finiscono.

Spiega Neil Chapman, un geologo consulente indipendente per l'autorità di regolamentazione nucleare finlandese, la Radiation and Nuclear Safety Authority (STUK): «Se vengono scoperte fratture significative durante la perforazione dei singoli pozzi dove verranno inserire le botti, quei fori non verranno utilizzati, e quindi non ci saranno problemi». In ogni caso, hanno detto le autorità, non vi è una sola barriera, ma più d'una. C'è la roccia, il cemento, la bentonite e non ultimo i contenitori.

Tuttavia Peter Szakálos, chimico del KT Royal Institute of Technology di Stoccolma, non nasconde alcune preoccupazioni. In uno studio del 2007 ha dimostrato come il rame di cui sono composti le botti può corrodersi con il tempo e se l'acqua riuscisse a superare le barriere prima o poi potrebbe degradare le botti. Tenendo presente che si parla di contenimento che deve durare per decine di migliaia di anni, una situazione tale per cui tutte le barriere possono essere superate dall'acqua non è da escludere, e quindi il problema non è di poco conto.

Posiva, tuttavia, sostiene che tutte le analisi fatte dai geologi escludono questa situazione, e che anche se tra qualche secolo dovesse verificarsi una perdita, ci vorranno tempi lunghissimo perché l'acqua arrivi in superficie. Gli elementi radioattivi saranno così scesi a livelli assolutamente accettabili...

11 aprile 2022 Luigi Bignami
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