Tra poco più di una settimana, il prossimo 5 ottobre, la Nobel Foundation darà il via all’assegnazione dell’edizione 2015 dei prestigiosi riconoscimenti. A chi andranno?
Abbiamo analizzato una delle più autorevoli fonti in materia, il Thomson Reuters Citation Laureates Study, che dal 2002 a oggi ha previsto con successo i vicintori di ben 37 Premi Nobel nelle più svariate discipline.
Ogni anno gli esperti di Thomson Reuters analizzano le citazioni presenti nel Web of Science, una delle più complete raccolte al mondo di pubblicazioni scientifiche, per identificare gli autori più influenti nelle diverse discipline: chimica, fisica, medicina, economia. Il risultato di questo studio è una selezione di papabili al Nobel.
Secondo Reuters, quest’anno, il Nobel per la Fisica sarà scelto tra gli autori di 3 diversi studi. Vediamoli.
Attofisici: Paul B. Corkum (University of Ottawa, Canada) e Ferenc Krausz (University of Munich e Direttore del Max Plank Institute of Quantum Optics, in Germania) potrebbero vincere il prestigioso riconoscimento per il loro lavoro nel campo dell’attofisica.
L'attofisica è un ramo della fisica che studia fenomeni di durata non superiore a 10-18 secondi: atto- è il prefisso che indica (10 elevato alla -18) parti dell'unità di misura cui fa riferimento. I risultati ottenuti dai due scienziati grazie a particolari applicazioni della luce laser potrebbero avere interessanti applicazioni in medicina e in ingegneria.
Condensati fermionici. Deborah S.Jin (National Institute of Standards and Technology eAdjoint Professor of Physics, University of Colorado Boulder) è in lizza per aver creato in laboratorio il primo condensato di quark (particella elementare della materia) a bassisima temperatura.
Si tratta di uno studio che potrebbe dare un impulso decisivo allo sviluppo dei superconduttori e dei computer quantistici.
Energia quasi infinita. Zhong Lin Wang (Regent’s Professor, Hightower Chair in Materials Science and Engineering) potrebbe invece rivoluzionare con i suoi studi il concetto di “ricaricare le batterie”.
Wang ha infatti inventato un nanosistema per la generazione di corrente elettrica da energia meccanica, che potrebbe alimentare sensori e piccoli dispositivi medici. Annegato nei tessuti potrebbe ricavare energia elettrica direttamente dal movimento di chi li indossa.