Il principale vantaggio legato all’uso dell’auto alimentata a gpl (gas di petrolio liquefatti) sta nel suo più ridotto impatto ambientale: l’emissione di ossido di carbonio, azoto, idrocarburi incombusti è un quarto rispetto a quella dei carburanti tradizionali (benzina e diesel), senza contare l’assenza di piombo.
E costa poco. Il vantaggio più immediato per l’utente però è senz’altro quello economico. Il gpl costa circa (a seconda delle compagnie) 0,516 euro al litro contro l'1,066 euro della benzina verde: questo consente di ammortizzare il costo dell’impianto (circa 1000 euro) in 4 anni (se si percorrono 5400 km l’anno). Oltre a questo, si consuma meno olio (la miscela aria-gpl non altera il velo lubrificante sulle pareti dei cilindri).
Perché allora non c’è un uso massiccio di gpl? Per un timore diffuso e cioè che le bombole, ingombranti e alloggiate nel bagagliaio, possano esplodere in caso di incidente (anche se, affermano i costruttori, l’evento è molto raro).