La fisica quantistica ha dimostrato che tra le particelle esiste una simmetria fondamentale: per ciascuna di esse può esisterne una simmetrica, dotata della stessa massa, ma con carica elettrica opposta. Per quanto riguarda le altre proprietà, anch’esse sono uguali o uguali con segno opposto.
A ogni particella corrisponde quindi una “antiparticella”: così l’elettrone ha come antiparticella una particella di carica positiva, il positrone; il protone ha l’antiprotone, eccetera.
In generale, la distinzione tra particella e antiparticella è puramente convenzionale. Si dicono “particelle” quelle che si trovano in superiorità nel nostro ambiente fisico, come gli elettroni e i protoni. In un simile ambiente le loro antiparticelle scompaiono per annichilazione, sono cioè effimere.
Per produrre le antiparticelle si può generare un urto tra due particelle ad alta energia. In questo caso una parte di energia si converte in materia e antimateria. Questa teoria induce a pensare che in qualche parte dell’universo possano esistere mondi di antimateria, abitati da antiuomini.
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