Si chiama tesla l’unità di misura del campo magnetico (T). Deve il suo nome allo scienziato statunitense di origine croata Nikola Tesla che si occupò appunto di elettricità e campi magnetici: il tesla corrisponde al campo magnetico che si origina al centro di una circonferenza formata da un filo elettrico al cui interno scorre una corrente di un milione di ampère, cioè la corrente necessaria a illuminare circa 200 mila lampadine da 100 watt. Il tesla è un’unità di misura molto grande che infatti viene utilizzata di rado: sarebbe come dover misurare in tonnellate il peso di una mela. In tutte le applicazioni pratiche si preferisce perciò utilizzare il gauss (G), pari a 1 decimillesimo di tesla. Il campo magnetico terrestre, ad esempio, è compreso tra 0,2 e 0,6 gauss, cioè misura meno di un decimillesimo di tesla! Campi magnetici misurabili in tesla sono quelli originati nelle stelle, pari a centinaia di migliaia di tesla, e quelli usati a scopo scientifico: nei laboratori inglesi del centro di ricerca Jet della Comunità europea, si originano campi magnetici pari a 2,8 T per lo studio della fusione nucleare a confinamento magnetico.