Sono neuroni della neocorteccia, la parte più evoluta del cervello, sede delle percezioni sensoriali e del desiderio di scoperta. Li hanno battezzati così i biologi della Carnegie Mellon University in Pennsylvania (Usa), per spiegarne il funzionamento.
I neuroni Facebook, infatti, se sottoposti a stimoli esterni si comportano come gli utenti del famoso social network.
Amici attivi o pigri
Su Facebook, solo una percentuale di utenti aggiorna la pagina personale frequentemente, condivide informazioni, invia notifiche. In modo simile, nella neocorteccia esistono neuroni dormienti e neuroni attivi, che si sobbarcano gran parte del lavoro che il cervello compie mentre esplora il mondo esterno.
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Topi da Social Laboratorio
Nello studio, pubblicato sulla rivista Neuron a fine 2010, i biologi hanno osservato che cosa accade nel cervello di alcuni topi, allontanati dal loro ambiente e messi in una situazione inconsueta: solo il 15 per cento dei neuroni Facebook si accende. In altre parole, solo tre utenti su 20 sono attivi.
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