Inverno vuol dire freddo, montagna, neve e sci ai piedi. Ma anche rischio valanghe che, purtroppo, nella scorsa stagione hanno causato 130 vittime in Europa, di cui solo 26 in Italia. Che cosa provoca una valanga? E possiamo prevedere questo rischio? La spiegazione sceintifica è questa: una valanga si verifica quando il peso della neve, depositata su una superficie in pendenza, supera la capacità di resistenza dovuta all'attrito tra gli strati della neve stessa. I fiocchi di neve possono infatti essere di molti tipi a seconda della temperatura e dell'umidità in cui si sono formati, e anche una volta depositati al suolo possono creare strati con caratteristiche diverse (più soffici o più duri, più bagnati o più asciutti).
Pericolo valanghe. È proprio quando si sovrappongano più strati di neve con caratteristiche diverse che per gli esperti di valanghe si accende un campanello d'allarme. Se uno strato di neve perde consistenza a causa di piogge, temperature in rialzo oppure vibrazioni, come quelle causate da sciatori o alpinisti, si può innescare la valanga.
Il tipo e la posizione della neve coinvolta possono però fare la differenza tra una piccola valanga e una catastrofica. Se lo strato di neve indebolita è abbastanza superficiale, si ha solo uno scivolamento di neve polverosa, simile alla sabbia che rotola giù da una duna, che non crea problemi. Ma se lo strato fragile è in profondità, sotto una spessa e densa coltre di neve solida, può causare il tipo più pericoloso di valanga, quella a lastroni, in cui un intero strato di neve si stacca e inizia a scivolare compatto sullo strato sottostante.
Valanga piccola o catastrofica. Johan Gaume del Politecnico Federale di Losanna in Svizzera ha simulato una valanga a lastroni, mostrando che, mentre scivola, lo strato superiore di neve subisce una caotica serie di collisioni, attriti e rotture per cui il suo comportamento somiglia sempre meno a quello di un solido e sempre più a quello di un liquido. Ultima nota, la pendenza. Per avere una valanga, deve essere compresa tra i 25 e i 60 gradi. Una pendenza minore non basta per far prendere velocità alla neve, mentre se la pendenza è maggiore la neve rotola costantemente senza avere il tempo di formare una massa sufficiente.
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Di Nicola Nosengo, da Focus 352 (febbraio 2022), disponibile in versione digitale. Leggi anche il nuovo Focus in edicola!