Cavi che si spezzano, cabina in caduta libera, schianto finale: è una sequenza tipica dei film catastrofici e uno dei peggiori incubi di tanti. Nella realtà è, però, un'ipotesi remota, molto remota.
L’ascensore è uno dei mezzi di trasporto più sicuri al mondo (21 volte più delle scale mobili) e ha dotazioni di sicurezza (per esempio, da 6 a 12 cavi di sollevamento di acciaio) tali da prevenire cadute fatali. Ma se per cause imprevedibili (come un terremoto o un attentato terroristico) l’incubo si materializzasse e noi stessimo precipitando, cosa fare?
Fai la cosa giusta. Secondo l’esperto Eliot H. Frank del Centro di Ingegneria Biomedica del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, il gesto più istintivo, cioè accovacciarsi a terra, è sconsigliabile: rischia di provocare gravi lesioni alle ginocchia e alla colonna vertebrale. Altrettanto da scartare è il tentativo di saltare in alto prima dell’impatto per compensare la velocità di caduta: ammesso di essere abbastanza atletici da riuscirci, spiega l’esperto, l’unico risultato sarebbe sbattere la testa al soffitto e procurarsi lesioni alla testa.
Distesi. La migliore strategia di sopravvivenza, anche se meno istintiva, è sdraiarsi sul pavimento a pancia in su, coprendosi la testa per proteggersi dai detriti e aderendo al suolo con la massima superficie possibile. In questo modo la forza dell’impatto (proporzionale alla massa e alla velocità) sarebbe distribuita sull’intero corpo, diminuendo così i rischi di fratture e di lesioni interne.
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