Se l’auto urta un ostacolo a 20-25 chilometri orari, entro 10 millesimi di secondo uno o più sensori inviano un segnale al computer della centralina elettronica di bordo. Questo, in altri 10 millesimi di secondo, li elabora e comanda lo scoppio dell’esplosivo che innesca il propellente. Si genera così il gas che gonfia il sacco nascosto all’interno del volante. Lo scoppio può essere comandato meccanicamente, come l’azione del percussore di una pistola, oppure con un dispositivo che chiude un circuito elettrico (che causa lo scoppio), o interamente elettronico. Fino a poco tempo fa il gas si sviluppava dalla combustione di circa 300 grammi di propellente solido (nitrocellulosa o azoturo di sodio). Poiché tali sostanze sono inquinanti (ma non tossiche per i passeggeri), per ridurne la quantità oggi si va diffondendo una tecnologia “ibrida”, che impiega una bombola di gas argon compresso, la quale viene forata dallo scoppio dell’esplosivo. L’espansione del gas gonfia il cuscino in 15 millesimi di secondo, cioè alla velocità di circa 200 chilometri orari.