Fotogallery: L'hi-tech che cambierà il mondo
Gli scienziati dell’Università di Tel Aviv, hanno sostituito parte della materia cerebrale di un topo con un impianto digitale che funziona come l’organo naturale.
“Uno dei compiti del cervelletto è coordinare i movimenti del corpo”
Mai prima d’ora - L’esperimento scientifico è stato esposto durante la conferenza Strategies for Engineered Negligible Senescence a Cambridge. Il dispositivo è in pratica un cervelletto artificiale messo a punto dai ricercatori dell’Università di Tel Aviv che hanno analizzato e riprodotto per la prima volta su un dispositivo elettronico i dati inviati verso e dal cervelletto del ratto. Il dispositivo israeliano, a differenza degli impianti già conosciuti dalla scienza medica, non è a “senso unico” ma è in grado di inviare i dati in entrambe le direzioni.
Topo reattivo - Nel caso del topo di Tel Aviv, l’impianto artificiale permette la comunicazione delle informazioni in due direzioni. Il cervelletto artificiale del topo, dopo aver ricevuto un input, rielabora l’informazioni e invia l’ordine alle giuste aree cerebrali. Nello specifico, l’input per l’organo artificiale era quelo di coordinare il movimento del ratto, attraverso un riflesso motorio.
Sostituzione in caso di danni - Il cerveletto artificiale funziona e, come afferma Matti Mintz - uno degli autori dello studio scientifico - “è possibile registrare i dati provenienti dal cervello, rielaborarli in modo simile a ciò che avviene nella rete biologica e rimandarli indietro al cervello” - con l’obiettivo di realizzare in futuro eventuali ricambi artificiali, in grado di coordinare operazioni più complesse e sostituendo aree cerebrali daneggiate, per esempio da un ictus, o deteriorate dall’età.
Niccolò Fantini