Scienze

C’è sempre meno petrolio, ma lo si ricava anche dai sacchetti di plastica

Un giapponese estrae il petrolio dai sacchetti di plastica.

Secondo il gigante petrolifero Exxon in futuro ci saranno sempre meno barili di petrolio disponibili, a dispetto di un altro carburante, il gas naturale. Ma un giapponese è riuscito a estrarre l’oro nero dai vecchi sacchetti della spesa.

“Le analisi di Exxon dicono che in futuro sarà difficile estrarre l’oro nero”

Report finanziario - Secondo il report che ha pubblicato Exxon c’è sempre meno petrolio da estrarre nel mondo e, nonostante ricerche e trivellazioni, le ultime delle quali nel Mar Nero, occorre orientare il business delle materie prime energetiche su altri carburanti. Il report è stato pubblicato in contemporanea alla pubblicazione dei suoi dati finanziari, in crescita nel quarto trimestre 2010 grazie anche alla scelta di puntare sull’approvigionamento, lo stockaggio e la fornitura di gas per uso civile e industriale.

Scarso in futuro - Con un’affermazione tipicamente americana, gli analisti hanno definito il passaggio come “ i bei giorni del passato sono andati e non torneranno mai più”. Il riferimento è in parte motivato dalle analisi del mercato petrolifero e in parte dalle stime dei quantitativi di petrolio disponibile per l’estrazione. Proprio per questo motivo, il gigante Exxon scommette che in futuro giocheranno il ruolo di protagonista i gas naturali e sta ampliando le sue riserve e i canali di estrazione e approvigionamento.

Idea di un giapponese – Ma se davvero si prospetta un futuro con sempre meno oro nero, c’è chi ha pensto di recuperare parte di quello finora utilizzato. Si tratta di un inventore nipponico, che ha creato una macchina, utilizzabile anche tra le pareti domestiche, che è in grado di estrarre del petrolio dai residui plastici, come ad esempio i sacchetti della spesa, le bottiglie, i tappi e altri materiali utilizzati normalmente nell’industria del packaging.

Cucina energetica - L’invenzione del signor Akinori Ito consente ai materiali di tornare alla forma originale attraverso uno speciale procedimento: la macchina riscalda e cuoce la plastica, cattura i vapori che ne risultano e li introduce in un sistema di camere e filtri che raffreddano i vapori, li condensano e li rendono disponibili in forma liquida: una sorta di olio grezzo che può essere utilizzato per alimentare alcuni tipi di generatori. La macchina è attualmente in vendita al costo di circa diecimila dollari ed è in grado di trasformare un chilogrammo di plastica in un litro di olio da utilizzare per creare energia.

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16 febbraio 2011
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