La notizia è che la macchina è più scaltra dell’uomo: il Chatbot Suzette, un computer che si finge un utente di chat, ha vinto il 20esimo Loebner Prize, imbrogliando un giudice.
“Il chatbot Suzette viene scambiato per umano durante un concorso per intelligenze artificiali”
Il Loebner Prize – Il concorso è una competizione annuale dedicata alle intelligenze artificiali, che premia i computer che in gergo si chiamano chatterbot: dei macchinari che intevengono sulle chat e si fingono dei normali utenti, interagendo con gli altri avventori della stanza dove sono collocati. I giudici premiano chi, tra i vari partecipanti, ha le migliori “sembianze” umane.
Il bot Suzette – Il chatterbot Suzette si è qualificata prima contro tre agguerriti concorrenti, dimostrando di avere una maggior conoscenza dell’umanità, tanto da riuscire a fingere: è stata in grado di effettuare una conversazione meglio di tutti gli altri. Non male, dato che un altro concorrente, Cleverbot, ha circa 45 millioni di linee di chat memorizzate, che raddoppiano ogni anno, mentre UltraHal è in grado di ascoltare i tweet che viaggiano sul cyberspazio, reintepretandoli in una conversazione di senso compiuto.
Mescolata tra gli utenti – Suzette si è mescolata tra i ragazzi che popolavano una delle stanze di chat del concorso ed è stata in grado di confondere un giudice durante il terzo round sui quattro della competizione: il voto ha affermato che Suzette era un essere umano, anche se in realtà era solo un computer.