
Cosa ci fanno degli “
astronauti” in Sardegna? Non c’è nessuna rampa di lancio nell’assolata isola… e allora? In realtà nei prossimi giorni i sardi vedranno aggirarsi un gruppo di astronauti selezionato perché verrà portato nelle caverne dell'isola per prepararli al volo spaziale.
CAVES, abbreviazione di Cooperative Adventure for Valuing and Exercising human behaviour and performance Skills (Avventure in cooperazione per valutare ed esercitare il comportamento umano e le doti individuali), prepara gli astronauti per
lavorare in maniera sicura e proficua risolvendo problemi in un gruppo multiculturale, mentre si avventurano in aree inesplorate seguendo le procedure applicate nello spazio.
Dal 7 settembre per 6 giorni
Le grotte della Sardegna accoglieranno gli astronauti appartenenti ai
Paesi partner della
Stazione Spaziale Internazionale a partire dal 7 settembre i quali si avventureranno per sei giorni sottoterra. Le
grotte offrono molte
affinità con il viaggio spaziale. Lavorare in isolamento dal mondo esterno, in spazi ristretti, con il minimo di intimità personale, stando al contempo alle prese con sfide tecnologiche e risorse limitate, sono le condizioni con cui gli astronauti vivono nello spazio – e sottoterra. Tale esperienza è progettata per essere quanto
più reale possibile.
Una missione realistica

Un
Centro di Controllo Missione dedicato,
controllerà l'equipaggio dalla stazione base, situata all'entrata della grotta. Due volte al giorno ci saranno delle riunioni, come avviene a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. All'equipaggio è permesso
un solo carico di provviste durante il soggiorno in grotta. Gli astronauti dovranno scegliere accuratamente l'attrezzatura e dare al Centro di Controllo almeno 24 ore di preavviso per preparare il carico. Come avviene nelle missioni spaziali, anche in questo caso ci sarà l'opportunità di
condurre delle ricerche. Gran parte delle grotte della Sardegna sono inesplorate o non segnate sulle cartine geografiche. I "
cavenauts" (astronauti delle caverne) dovranno
navigare in maniera sicura nei passaggi e decidere quali zone esplorare. Dovranno disegnare delle mappe accurate dei loro progressi per assicurarsi di poter tornare indietro, al campo base, e poter
aiutare futuri esploratori.
Cercare la vita

Quest'anno gli astronauti cercheranno anche delle forme di vita. "Nessuno ha sistematicamente cercato forme di vita in queste grotte" dice Loredana Bessone, istruttore ESA degli astronauti e ideatrice del corso. "Trovare la vita, piccola e grande, è sempre una buona cosa, quindi sono veramente eccitata all'idea che cercheremo batteri esotici e abitanti delle caverne come gli artropodi". Gli astronauti seguiranno lo stesso protocollo di sicurezza che si utilizza nelle passeggiate spaziali e proveranno un nuovo sistema di comunicazione. Con il supporto dei propri istruttori, durante le due settimane del corso gli astronauti analizzeranno la capacità del lavoro di squadra e le loro qualità di leadership. Attendiamoli all’uscita, dunque…