L’11 marzo del 2011 un terremoto del nono grado della scala Richter colpiva l’area di Tohoku-Oki, in Giappone. Fu il terremoto più violento della storia moderna del Paese e tra i più forti degli ultimi secoli ad aver interessato il nostro pianeta.
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Alcuni ricercatori hanno ridotto la frequenza con la quale si sono propagate le onde sismiche in una frequenza udibile dall’orecchio umano e qui sotto si “può ascoltare” lo spaventoso boato che scosse la Terra. [Il post continua sotto il video] Zolle pericolose Il terremoto si è verificato dove due zolle delle oltre 20 in cui è suddivisa la litosfera terrestre vengono a contatto tra loro e una subduce, ossia va sotto l’altra. Le due zolle sono quella dell’Oceano Pacifico e quella di Okhostk, le quali si avvicinano ad una velocità di 8-9 cm all’anno. Una situazione che origina terremoti quasi sempre estremamente violenti. L’accelerazione del suolo che produsse il terremoto dell’11 marzo ebbe un’intensità paragonabile a 3 volte l’accelerazione di gravità. Le onde fecero il giro della Terra Il terremoto venne registrato da tutti i sismografi della Terra. E numerosi altri terremoti seguirono la scossa principale, sismi che in almeno un caso raggiunsero una intensità di 7,9 della scala Richter. Molti altri toccarono il 7,2. Il sisma principale causò uno tsunami devastante. In alcuni punti le onde del mare raggiunsero un’altezza di 30 metri e l’inondazione che ne seguì sulle coste del Giappone penetrò anche di 5 km all’interno delle coste giapponesi. Il terremoto è stato studiato in tutti i suoi aspetti affinché si possa meglio capire come si propagano le onde sismiche e quali iniziative si possano prendere per evitare devastazioni come quella dell’11 marzo 2011.