Grazie alle nuove tecnologie e al web è possibile intervenire nelle situazioni di crisi, come nel caso di terremoti e alluvioni, più tempestivamente ed efficacemente che in passato. Così il network Crisis Commons organizza un congresso di livello mondiale per spremere le migliori menti tecnologiche per sviluppare strumenti di soccorso ancora più evoluti.
“Il Network Crisis Commons è in prima linea nell’organizzazione dei soccorsi in zone di crisi”
Aiuti umanitari – All’indomani di catastrofi naturali come i terremoti di Haiti e Cile, milioni di persone hanno mostrato il loro sostegno con donazioni inviate attraverso un semplice sms. Molte, però, sarebbero state disposte a fare molto di più se avessero potuto. Il maggiore problema in situazioni di emergenza, dove il caos regna sovrano, è proprio organizzare i soccorsi. Per fortuna le nuove tecnologie rappresentano un grande aiuto per ristabilire i contatti tra le varie unità di crisi, valutare l’entità dei danni grazie alle mappe e alle immagini via satellite, e gestire il lavoro dei volontari. In prima linea nei soccorsi ci sono anche network no profit nati dal Web come Ushahidi, con le sue mappe interattive molto dettagliate per convogliare gli aiuti dove realmente servono, e Crisis Commons, una rete di professionisti in tecnologia attiva dal 2009, che crea strumenti e organizza CrisisCamp online per le emergenze umanitarie.
Brainstorm high-tech – Ma si può fare ancora di più e meglio secondo Crisis Commons ed è per questo che ha organizzato il suo primo CrisisCongress di livello mondiale per mettere intorno a un tavolo i migliori “geek” del mondo per “spremere” al massimo i loro “cervelloni tecnologici” al fine di sviluppare tecnologie e strumenti high-tech ancora più efficaci ed efficienti.