Fare a meno dei cellulari è impossibile, ma molti temono che le radiazioni emesse friggano il cervello. Che fare? Buttare il telefonino, oppure tenere sotto controllo le emissioni usando una speciale applicazione.
“Quando le radiazioni elettromagnetiche del cellulare superano il livello di guarda parte un allarme”
Le radiazioni fanno male? – Le radiazioni emesse dai cellulari sono una questione controversa. Non si sa se siano davvero dannose per la salute, ma tutti (nel dubbio) concordano che sarebbe meglio evitarle. La legislazione in materia è ancora approssimativa, anche se in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, la città di San Francisco ha varato una legge che obbliga i negozi della città a esporre il livello di radiazioni emesse da tutti i cellulari in vendita. Facendo ovviamente infuriare i produttori.
Onde sotto controllo - Scegliere di non usare il cellulare per paura di farsi friggere i neuroni è un lusso che molti non si possono permettere. Così c’è chi ha pensato di sviluppare un’applicazione che tiene sotto controllo le radiazioni emesse dai cellulari. Tawkon, una software house israeliana di cui vi abbiamo già parlato qualche mese fa, ha messo a punto un’applicazione in grado di misurare in tempo reale le radiazioni elettromagnetiche del vostro cellulare. Quando le “onde” superano il livello di guardia, l’app vi avvisa che sarebbe meglio attivare l’auricolare bluetooth o, ancora meglio, usare il vivavoce.
No iPhone - L’applicazione sviluppata da Tawkon funziona con i cellulari Blackberry già da un po’, e sono in arrivo versioni per i modelli Android, Nokia (Symbian) e Windows Mobile. Sebbene sia già pronta un’applicazione per l’iPhone, Apple continua a rifiutarne la vendita sul suo App Store prima perché riteneva che avrebbe potuto creare confusione tra gli utenti, e poi perché non era sviluppata in maniera corretta per iOS. Chissà se alla fine Tawkon la spunterà con Apple. Sul sito del produttore israeliano c’è però la possibilità di firmare una petizione per convincere Cupertino a “emettere” uno speciale “pass” per l’applicazione.