Siamo in uno dei luoghi più estremi della Terra, nel cuore dell'Antartide, a 1.000 km dalla costa e a un'altitudine di 3.233 metri sul livello del mare. «Possiamo lavorare qui solo in estate e anche nella "bella stagione" antartica comunque di rado la temperatura è salita sopra i -30 °C. Quando c'è vento, poi, è tutto ancora più difficile», ci racconta Carlo Barbante, direttore dell'Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e docente all'Università Ca' Foscari Venezia.
i primi 130 metri della carota di ghiaccio. Barbante è il coordinatore del progetto Beyond Epica Oldest Ice (finanziato dalla Commissione Europea e a cui partecipano centri di ricerca di 10 Paesi). Il progetto, partito circa tre anni fa, punta a estrarre il ghiaccio più antico mai recuperato: un ghiaccio che si è formato un milione e mezzo di anni fa. «Quest'anno abbiamo ultimato la preparazione del campo, ed estratto i primi 130 metri della carota di ghiaccio», racconta il ricercatore che ha pubblicato Scritto nel ghiaccio (Il Mulino): il libro parte proprio dai progetti di perforazione in Antartide per raccontare che cosa si può scoprire sul clima del passato dall'analisi degli strati di ghiaccio accumulati nel tempo.
In profondità, a quasi 3.000 metri. L'obiettivo è estrarre, da qui ai prossimi anni, una carota di ghiaccio di circa 2.700 metri: in pratica, un cilindro di ghiaccio che parte dalla superficie della spessissima calotta glaciale che ricopre l'Antartide fino alla roccia su cui questa posa. La storia climatica del nostro Pianeta è infatti conservata in quel ghiaccio, formato dalla "compattazione" e trasformazione della neve caduta: i ricercatori potranno ricostruire le quantità di gas serra come anidride carbonica e metano, presenti nell'atmosfera del passato, e l'evoluzione delle temperature.
La precedente perforazione in Antartide, Epica, era arrivata a ghiaccio vecchio di 740.000 anni. Il ghiaccio che si vuole raggiungere ora è ancora più antico, vecchio di 1,5 milioni di anni: il suo studio, quindi, permetterà di andare indietro nel tempo e studiare com'era l'atmosfera in un periodo particolare, la transizione del Medio Pleistocene avvenuta tra 900.000 e 1,2 milioni di anni fa. Un periodo in cui la periodicità delle ere glaciali è passata da 41.000 a 100.000 anni: capire perché ciò sia avvenuto ci aiuterà a capire meglio come funziona il clima della Terra.
La nuova perforazione. La nuova perforazione è in corso sul sito di Little Dome C, a 34 km di distanza dalla stazione italo-francese Concordia.
«Abbiamo ultimato la preparazione della tenda, lunga 27 m e larga 8, in cui è installata la torre di perforazione, e delle ultime strutture del campo», racconta Barbante. La torre può estrarre cilindri di ghiaccio lunghi 4,5 metri. «In questa stagione abbiamo appunto raggiunto i 130 metri di profondità, in uno strato che è ancora di firn, cioè neve molto compatta, lo stadio intermedio prima della trasformazione in ghiaccio: in pratica, siamo andati "indietro del tempo" di 3.000 anni. Questi primi campioni sono conservati là, nel campo in Antartide, in 20 casse: verranno portati in Europa per le analisi, con quelli raccolti nelle prossime campagne. Speriamo, tra 3 o 4 stagioni di lavoro, di arrivare al termine, raggiungendo la roccia e perforando l'intero spessore del ghiaccio».