Anders Jonas Ångström fu un importante fisico svedese, che diede un fondamentale contributo alla moderna spettroscopia di precisione. Nacque a Lögdö, in Svezia, il 13 agosto 1814: esattamente 200 anni fa, una data che Google ricorda in un Doodle a tema.








Attività scientifica. Anders Jonas Ångström dedicò l'intera carriera allo studio di come la luce viene riflessa o assorbita dagli oggetti: si occupò di ottica e magnetismo, di conducibilità termica ed elettrica. Il suo lavoro diede uno slancio importante alle scienze astronomiche. Le sue analisi dello spettro delle radiazioni solari portarono alla scoperta, annunciata nel 1862, della presenza di idrogeno nell'atmosfera della nostra stella, e alla pubblicazione, sei anni dopo, di un atlante dello spettro solare (che rimane ancora oggi un autorevole punto di riferimento).
Belle e misteriose. Dall'Università di Uppsala, dove si laureò e iniziò la carriera da docente nel 1839 e di cui, dal 1842, guidò l'Osservatorio Astronomico, condusse - per primo - studi sullo spettro luminoso delle aurore polari, individuando e misurando la caratteristica luce nella regione del giallo-verde. I suoi studi contribuirono a chiarire le cause di questo fenomeno ottico, dovuto all'interazione tra le radiazioni solari e l'alta atmosfera terrestre (l'aurora boreale ha un suono? Leggi per approfondire).








Dai suoi studi su gas, ottica e conduttività elettrica emerse che un gas incandescente emette raggi luminosi della stessa capacità rifrattiva di quelli che può assorbire; l'angstrom, l’unità con cui si misura la lunghezza d’onda della luce, usata nella spettroscopia e nella cristallografia, prende il suo nome.
Anders Jonas Ångström morì nel 1854, a 59 anni, dopo una vita dedicata alla ricerca e all'insegnamento.















