Oltre la marea nera e il petrolio che invade le coste, il sud degli Stati Uniti si appresta ad affronare un'altra stagione calda: arrivano gli uragani.
“Si tratta di una previsione dei metereologi, il 2010 sarà come l’anno di Katrina”
Atlantic hurricane season – Si chiama così la stagione degli uragani nell’area, che comincia a fine maggio e si conclude alla fine di novembre. L’annata del 2010 potrebbe essere simile al 2005, quando il famigerato Uragano Katrina distrusse città e coste che sono ora invase dal petrolio. Man mano che si intesificano i fenomeni e gli uragani diventano prevedibili, i metereologi provvedono a nominarli, classificarli e cercare di individurarne la crescita e l’impatto. Nel 2010 potrebbero essere 23 i grossi temporali tropicali, di cui 7 possibili uragani. La previsione è della National Oceanic and Atmospheric Administration statunitense.
Aria di burrasca – Sui previsti 23 fenomeni temporaleschi, alcuni (tra gli 8 e i 14) potrebbero causare problemi locali e trasformarsi in tempeste con venti oltre i 100 km/h. Mentre altri (dai 3 ai 7) fenomeni potrebbero diventare uragani con una forza distruttiva ancora maggiore. Le previsioni meteo del governo degli Stati Uniti tengono anche in considerazione gli effetti climatici del Niño, il fenomeno nell’Oceano Pacifico, e le temperature dell’acqua nell’Atlantico, che quest’anno saranno da record e potrebbero incrementare i temporali nella zona.
Prima la tempesta Alex – Il National Hurricane Center è preoccupato per una tempesta che, durante la stagione, potrebbe colpire Haiti. L’isola caraibica è ancora molto provata dal terremoto del 12 gennaio e migliaia di persone vivono tutt’oggi in condizioni disagiate. Il primo temporale nella zona si chiama Alex e non è certo una brezza: gli scienziati nominano i temporali solo quando possiedono venti sostenuti sopra i 60 km/h.