Il 22 dicembre 2018 l'eruzione del vulcano Anak Krakatoa, nello Stretto della Sonda, in Indonesia, provocò il collasso di una sezione di cratere e un successivo tsunami che si riversò sulle coste di Sumatra e dell'Isola di Giava. Morirono almeno 426 persone, ma il bilancio sarebbe stato ancora più tragico se l'onda anomala avesse raggiunto un centro abitato mentre era ancora nelle sue condizioni iniziali.
Muro d'acqua. Secondo uno studio pubblicato su Ocean Engineering, lo spostamento dell'acqua causato dal riversamento in mare del materiale vulcanico - dai 150 ai 180 milioni di metri cubi tra roccia e ceneri - avrebbe sollevato un'onda di 100-150 metri di altezza: se questo palazzo liquido avesse viaggiato in una direzione diversa da quella presa e trovato sul suo percorso una costa abitata, i danni sarebbero stati se possibile ancora maggiori.
Percorso più lungo. Quel 22 dicembre l'onda anomala viaggiò verso ovest in direzione dell'isola indonesiana di Sumatra: quando lo tsunami toccò la costa, meno di un'ora dopo la sua formazione, era ormai alto tra i 5 e i 13 metri. Eppure, secondo l'analisi dei ricercatori della Brunel University London e dell'Università di Tokyo, quando l'onda si riversò per la prima volta sulla terraferma su un'isola disabitata a pochi km dal vulcano, era alta ancora 80 metri. E questo nonostante il rapido rimpicciolimento dovuto alla gravità e alll'attrito col fondale. Gli scienziati hanno confrontato le loro simulazioni sul tragitto dell'onda con i dati sul livello del mare raccolti in cinque località attorno all'Anak Krakatoa, validando le ipotesi iniziali.
Una catastrofe peggiore. «Fortunatamente - dicono - su quell'isola non viveva nessuno. Se ci fosse stata una comunità costiera nel raggio di 5 km, l'altezza dello tsunami al momento dell'impatto sulla costa sarebbe stata di 50-70 metri». Nel 1883, quando le isole indonesiane erano meno popolate, una storica eruzione del Krakatoa generò uno tsunami alto 42 metri, causando circa 36 mila morti. Il nuovo studio servirà nella valutazione dei rischi e nella messa a punto di piani di emergenza per eventi di questo tipo.