Scienze

Alla fine ne rimarrà soltanto uno. Molto piccolo

Dimenticatevi gli esseri umani. Tra miliardi di anni, quando la Terra sarà ormai "cotta" dal Sole, gli ultimi ad abitarla saranno microrganismi resistenti a calore, aridità e mancanza d'ossigeno.

Come nei migliori film della serie "Alive", un giorno anche il nostro Pianeta si trasformerà nel più ostile e inospitale degli habitat. Ma non sarà un umano a vincere la gara di sopravvivenza. Ad avere la meglio saranno i microbi abituati ad adattarsi alle condizioni più estreme: a loro, con ogni probabilità, spetterà il titolo di ultimi "terrestri" degni di tale nome.

Un gruppo di ricercatori delle Università di St Andrews, Dundee e Edimburgo, in Scozia, ha utilizzato un algoritmo per prevedere il destino del nostro Pianeta tra alcuni miliardi di anni. Il fato della Terra è naturalmente legato a quello del Sole, che diverrà, nel corso della sua evoluzione, sempre più caldo e brillante. Tra due miliardi di anni, secondo gli scienziati, il calore del Sole diverrà così intenso che gli oceani inizieranno a evaporare.

L'abbondante evaporazione dell'acqua oceanica e le conseguenti reazioni con l'acqua piovana causeranno un drammatico abbattimento dei livelli di biossido di carbonio atmosferico, con la conseguente scomparsa delle piante che dalla CO2 dipendono per compiere la fotosintesi. Senza le piante e con le temperature crescenti, la Terra sarà sempre più priva di ossigeno e arida. Potremo dire addio agli animali (ma l'uomo sarà scomparso da tempo): la Terra diventerà dominio assoluto dei microbi.

I 10 luoghi più alieni della Terra

Questi organismi estremofili saranno gli unici in grado di resistere al caldo, alla mancanza d'acqua e all'atmosfera velenosa della Terra di domani. Vivranno probabilmente ammucchiati intorno alle ultime sacche d'acqua rimaste sotto terra. Ma con il peggiorare delle condizioni anche questi ultimi eroici sopravvissuti scompariranno, entro - sostiene lo studio - 2,8 miliardi di anni da ora.

Fino a che temperatura può esserci la vita?

Studi come questo servono anche a capire quali forme di vita potremmo aspettarci di trovare sugli altri pianeti. «Poniamo che si trovi un esopianeta simile alla Terra» spiega Jack O'Malley James, a capo della ricerca «è più probabile che sulla sua superficie (o sotto) vi siano forme di vita microbica piuttosto che organismi più complessi». Anche la scoperta di alcuni gas nell'atmosfera può rivelare la presenza di vita: «Il metano potrebbe essere un buon indicatore» continua il ricercatore, «ma dipende da quanto ne viene prodotto, e se è visibile in atmosfera».

L'acqua più antica del mondo potrebbe ospitare la vita
Vita aliena in un lago dell'Antartide
Con chi parlerebbero gli alieni?

5 luglio 2013 Elisabetta Intini
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