Basta la vista di un nemico e la loro pelle cambia aspetto in un baleno, camuffandosi con l’ambiente circostante. Questa capacità dei polpi, delle seppie e dei calamari (guarda) ha sempre incuriosito gli scienziati che per anni hanno tentato di riprodurla artificialmente. Ora un gruppo di scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston ci è riuscito, creando un materiale sintetico in grado di modificare colore, fluorescenza e texture proprio come riescono a fare i cefalopodi.
La natura ispira. Come spiegano i ricercatori in un articolo pubblicato su Nature Communications, il materiale è composto da un sottile strato flessibile di elastomeri elettroattivi, polimeri in grado di riprendere la forma originaria dopo essere stati deformati da stimoli elettrici. Modificando l’intensità dei campi elettrici applicati, la superficie degli elastomeri ha prodotto linee, cerchi e lettere.
Secondo Qiming Wang, ingegnere a capo del progetto, il prototipo potrà avere applicazioni in ambito militare ma anche utilizzato per realizzare schermi flessibili o come rivestimento protettivo per le imbarcazioni.
Come funziona nei polpi. Nella pelle dei cefalopodi esistono i cromatofori, cellule che contengono pigmenti: in risposta alla contrazione volontaria dei muscoli questi pigmenti si spostano all’interno della cellula producendo cambiamenti di colorazione nel derma di questi animali, i più evoluti tra i molluschi marini.
Il video dell'esperimento