Ci vuole l'occhio umano e un bel po' di esperienza per distinguere un turista stressato oltre ogni limite da un terrorista pronto all'attacco. Almeno fino ad ora: dall'Università del Texas arriva un software di riconoscimento facciale altamente sofisticato.
“I nuovi algoritmi più un esperto umano sono quasi infallibili”
Identificazione esperta - Il problema dei software dedicati al riconoscimento facciale non è la mancanza di efficienza, sostiene la Dottoressa Alice O'Toole, professore dell'Università del Texas e della Dallas School of Behavioral and Brain Sciences, quanto gli innumerevoli falsi positivi in cui in viaggiatore incavolato nero viene scambiato per un terrorista. La scienziata è al lavoro per sviluppare algoritmi in grado di ridurre al minimo le possibilità di errore. Stanno confrontando, punto per punto, le analogie di milioni di volti, per arricchire la base dati del programma e renderlo sempre più intelligente.
Problemi di luce - Un gravoso compito che il sistema di riconoscimento automatico dovrà portare a termine è di non farsi ingannare da condizioni di luce scarse o differenti tra le varie foto. Negli aeroporti e nei luoghi di grande affollamento è frequente che un volto venga ripreso in modo non chiaro. Il sistema di sorveglianza deve essere in grado di identificare il medesimo volto anche in casi come questo.
Risultati incoraggianti - Un particolare è subito da chiarire: il riconoscimento intelligente non cancellerà l'intervento umano, quanto piuttosto aumenterà le chances di successo. Dai test effettuati la combinazione uomo - macchina ha raggiunto il 100% dei risultati positivi. I nuovi algoritmi di identificazione con la supervisione di un esperto renderanno più sicuri gli aeroporti. Secondo le convinzioni della Dottoressa O'Toole.