Il Seti Institute, uno dei più prestigiosi centri di ricerca privati al mondo, offre i propri scienziati "in adozione". In cambio di un contributo si potrà seguire in diretta i progressi del proprio beniamino e partecipare a spedizioni scientifiche. (Alessandro Bolla, 15 settembre 2008)
Adotta uno scienziato e partecipa da protagonista alla ricerca scientifica... È questo il senso della nuova campagna di raccolta fondi promossa dal Seti Institute, un istituto di ricerca privato tra i più avanzati al mondo. Nella sua sede di Mountain View, in California, dal 1984 oltre 90 ricercatori e 60 collaboratori lavorano per esplorare, comprendere e spiegare le origini dell'Universo e della vita. Il Seti nei suoi 24 anni di studi può vantare collaborazioni prestigiose con enti pubblici e aziende private: dalla Nasa alla Microsoft, dalla Sun Microsystem al Dipartimento americano per l'energia. Ma anche negli Usa il mondo della scienza si trova a dover fare i conti con una ormai cronica mancanza di soldi e servono nuove idee.
Gli scienziati attualmente adottabili presso il Seti Institute sono 15. Per conoscerli basta visitare il sito dell'istituto.
IN VACANZA CON LO SCIENZIATO
ONERI E ONORI DELLA RICERCA
L'entità dei contributi richiesti va da un minimo di 1.000 dollari fino a 100.000 e oltre. Chi contribuisce con almeno 25.000 dollari potrà vedere il proprio nome scritto nelle pubblicazioni scientifiche insieme a quello dei ricercatori e partecipare alle spedizioni (spese a suo carico). Per 1.000 dollari ci si dovrà accontentare di una foto autografata del proprio scienziato.
Le vicende economiche degli Stati Uniti negli ultimi 18 mesi e, secondo alcuni, le crescenti spese militari per le operazioni in Medio Oriente, hanno ridotto drasticamente le disponibilità finanziarie per la ricerca scientifica. I responsabili dell'istituto hanno quindi deciso di chiedere aiuto agli appassionati di scienza di tutto il mondo, coinvolgendoli direttamente nelle attività dei laboratori Seti. Il progetto Adotta uno scienziato prevede infatti che chiunque possa decidere di finanziare parte di un progetto di ricerca (a sua scelta) tra quelli portati avanti dall'Istituto: in cambio si offre la possibilità di instaurare un rapporto diretto tra il ricercatore e i suoi finanziatori. I più generosi si vedranno aprire le porte dei laboratori, saranno aggiornati regolarmente sui progressi del proprio protetto e verranno invitati a partecipare a spedizioni scientifiche e campi di lavoro. In caso di "successo" entreranno a buon diritto negli annali della ricerca scientifica.
Per contribuire alla ricerca senza mettere mano al portafoglio e con uno sforzo minimo si può partecipare a uno dei numerosi progetti di calcolo distribuito esistenti, scaricare il software e lasciare che il computer lavori. I più smanettoni possono utilizzare BOINC, un sistema messo a punto dall'Università di Berkley che permette di partecipare a più progetti. E si può condividere anche la propria PS3. Chi ha buona vista può invece partecipare attivamente alla ricerca della polvere cosmica o della sonda Mars Polar Lander caduta su Marte nel 1999.
TUTTI INSIEME... SCIENTIFICAMENTE
PC, PLAYSTATION E OCCHI BUONI
Il Seti Institute non è nuovo a iniziative di questo tipo: nel 1999 ha coinvolto gli utenti Internet di tutto il mondo nel progetto Seti@home (vedi Focus 192 in edicola dal 19 settembre). Scaricando nel proprio pc uno speciale software chiunque può mettere a disposizione del centro di ricerca la potenza di calcolo inutilizzata dal proprio computer, per esempio quando è acceso e non lo si sta utilizzando o quando va il salvaschermo: basta questo per aiutare gli scienziati ad analizzare i segnali radio raccolti dal telescopio di Arecibo (Messico), in cerca di "voci" extraterrestri. Negli ultimi anni queste applicazioni si sono moltiplicate: università e centri di ricerca hanno sviluppato programmi di grid computing (calcolo distribuito) finalizzati all’analisi dei dati in diversi ambiti: dalla cura delle malattie alla scoperta di asteroidi che potrebbero cadere sulla Terra (vedi box).