Scatti una bella foto e ti rendi conto solo dopo che non è perfettamente a fuoco o che, se tornassi indietro nel tempo, sarebbe stato meglio concentrarti su un altro dettaglio. Troppo tardi per rimediare? No, perché Adobe ha sviluppato un sistema per mettere a fuoco le immagini anche dopo lo scatto.
“Una lente plenoptica è costituita da più lenti che offrono molteplici punti di messa a fuoco”
Lente plenoptica – Il concetto di “Plenotical Rendering” non una novità, ma la dimostrazione pratica di questa tecnologia mostrata da Adobe in occasione del recente GTC di San Josè ha lasciato comunque tutti a bocca aperta. In pratica l’uso combinato di una speciale lente plenoptica unita a un software speciale di Adobe ti permettono di mettere a fuoco un’immagine anche dopo che l’hai scattata. Siamo ancora sul piano teorico per il semplice motivo che per realizzare un tale miracolo servono computer con processori e schede grafiche ultra potenti e una lente sperimentale non ancora alla portata di tutti gli appassionati di fotografia.
Focus postumo – Quando scatti una foto con una normale fotocamera, il punto di messa a fuoco, per quanto variabile, è unico. Se però aggiungi alla macchina una lente plenoptica costituita da più lenti, ottieni uno scatto che offre molteplici punti di messa a fuoco. Il risultato è che puoi, in fase di post-produzione, correggere la messa a fuoco e addirittura decidere a posteriori cosa mettere a fuoco e cosa tener sfuocato sempre con una profondità di campo impeccabile.
Tutto calcolato - Come accennato, oltre a questa lente dalle molte “sfaccettature”, servono fotocamere con sensori ad altissima definizione, computer dalla grande potenza di calcolo in grado di gestire mastodontiche immagini nel formato raw e impegnative elaborazioni grafiche. La tecnologia comunque c’è già, non ci resta che aspettare che arrivi tra i “comuni” fotografi.
In più su Jacktech.it: