Dal 2009, ogni secondo martedì del mese di ottobre, si celebra l'Ada Lovelace Day (ADL), la giornata mondiale dedicata alle donne che si impegnano nelle discipline scientifico-tecnologiche (STEM, acronimo inglese per "scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche") e alle studentesse che vogliono intraprendere questi studi universitari. Ispiratrice dell'ADL è stata di Suw Charman-Anderson, giornalista e blogger inglese esperta in tecnologia, in seguito alle discussioni online sulla carenza di donne sul palco delle conferenze tecnologiche: secondo Suw Charman-Anderson, infatti, il problema non era la mancanza di donne, ma la loro invisibilità. Ma chi è stata per il mondo della scienza Ada Lovelace? La studiosa che un secolo e mezzo fa sviluppò il primo software della storia.
Ada Lovelace nacque ai primi dell'Ottocento, il 10 dicembre del 1815 a Londra. Era figlia del poeta Lord Byron. La madre, Annabella Milbanke, le fece studiare fin da bambina logica, scienza e matematica, cosa molto rara per l'epoca. Aveva 18 anni, quando nel 1833 conobbe a un ricevimento Charles Babbage che mostrava agli invitati l'Analytical Engine, una complicata macchina alla quale stava lavorando: il primo prototipo di un computer meccanico.
Da allora, tra i due scienziati nacque una collaborazione a distanza che durò anni. Alla fine, la macchina di Babbage non fu mai realizzata, ma la Lovelace riuscì a creare codici per farla funzionare e poter gestire lettere e simboli insieme ai numeri. Inoltre, trovò anche un metodo per ripetere una serie di istruzioni, in pratica il processo noto come "loop" che i programmi per computer usano ancora oggi. Il suo lavoro fu infine pubblicato nel 1843 su una rivista scientifica inglese, ma solo 100 anni dopo ispirò gli studi di Alan Turing sui primi computer moderni negli anni Quaranta. La studiosa morì il 27 novembre 1852 a soli 36 anni. Nel 1980, in suo onore, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha chiamato un linguaggio di programmazione per computer "Ada".