Scienze

A che ora morirai? Te lo dice un gene

Una recente ricerca ricerca mette in relazione uno specifico gene alla probabile ora della nostra morte. Macabro? Forse, ma potrebbe salvare molte vite.

Allodole o gufi? Preferite alzarvi presto al mattino o stare svegli a far bisboccia fino a notte fonda? Dipende dai ritmi circadiani, cioè quell'insieme di processi che regola il ritmo naturale del nostro organismo: ci sono orari in cui si è più attivi, in cui la pressione del sangue è più alta e il cuore più efficiente, altri in cui si è più rilassati e predisposti al riposo.
Diverse mutazioni genetiche possono alterare il nostro orologio biologico, magari non favorendo il sonno prima delle 3 del mattino o, al contrario, spingendoci a letto già alle 8 o alle 9 di sera.

Ti alzi tardi? Tutta colpa di un gene
Ma la questione è ben più complessa: un team di ricercatori di Harvard ha recentemente scoperto che una variante piuttosto comune di uno dei nostri geni sarebbe responsabile della nostra tendenza ad alzarci presto o a crogiolarci sotto le coperte fino a mezzogiorno. E questa variazione sarebbe anche collegata all'ora della nostra fine, o meglio, al momento della giornata in cui, probabilmente, avverrà il nostro trapasso.
[Morte 2.0: arriva la lapide interattiva]

Come dormi?

Hai problemi di insonnia? Dormi come un ghiro? Sei un "gufo o un'allodola"?


Focus, in collaborazione con l'Università di Warwick (UK), sta conducendo una importante ricerca scientifica sul sonno e i suoi disturbi. Partecipa anche tu, rispondendo a un questionario online.

La ricerca, pubblicata sull'ultimo numero di Annals of Neurology, ha preso spunto da uno studio condotto diversi anni fa su un campione di 1200 pazienti di 65 anni, sani ma con problemi di insonnia: l'obiettivo del lavoro era quello di provare a identificare dei precursori di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer o il Parkinson.
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Una dei test ai quali furono sottoposti i volontari era un'analisi dei ritmi sonno-veglia. Ma quando i ricercatori analizzarono il DNA dei pazienti, si resero conto di alcune particolari correlazioni tra le variazioni di un nucleotide vicino al gene Period1 e i loro ritmi circadiani.
In particolare, il 40% degli individui analizzati aveva come base del nucleotide l'Adenina mentre il restante 60% la Guanina.

L'ora dell'ultima ora
Dallo studio è emerso che gli individui con genotipo A-A (cioè con una coppia di Adenina in quella specifica posizione su ciascuno dei cromosomi) erano soliti svegliarsi un'ora prima rispetto a quelli con genotipo G-G.
Ma quali altri aspetti della quotidianità sono influenzati da questa ricerca? “Tutti i processi fisiologici sono soggetti ai ritmi circadiani, cioè avvengono per lo più in momenti specifici della giornata. Tra questi, anche la morte” spiega Clifford Saper, uno dei neurologi che ha preso parte allo studio. “In media, nella popolazione globale, la morte sovviene verso le 11 del mattino”.
E in effetti, quando i ricercatori, 15 anni dopo il primo studio, hanno analizzato gli orari di morte degli allora 65enni, hanno scoperto che genotipi AA erano mancati nella maggioranza dei casi prima delle 11 del mattino, mentre i GG dopo le 6 del pomeriggio. “Sembra quindi che ci sia davvero un gene in grado di prevedere l'ora della morte di un individuo” conclude Spaer, “ma per fortuna non il giorno”.

Medicine su misura

Lo studio preseguirà nei prossimi mesi per scoprire quali altri geni influenzano il nostro orologio biologico e se alcune delle più comuni cause di morte possono essere previste da un'indagine genetica.
Dal punto di vista pratico, uno degli obiettivo più interessanti di questo lavoro potrebbe essere quello di mettere a punto schemi terapeutici in grado di dare la massima copertura, per esempio contro gli attacchi cardiaci, nel momento della giornata in cui un individuo è maggiormente a rischio.


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22 novembre 2012 Franco Severo
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