Intorno ai quattro anni, all’improvviso, iniziamo a realizzare che anche gli altri pensano, e che hanno una visione del mondo differente dalla nostra. A tre anni, infatti, i bambini non sono ancora in grado di immaginare cosa possa esserci nella mente di un’altra persona, né se lo chiedono.
Nel giro di pochi mesi, però, la maturazione delle fibre di una zona del cervello chiamata fascicolo arcuato provoca un drastico cambiamento nella comprensione del mondo.
Quell’area cerebrale, infatti, connette due regioni fondamentali: la prima, posizionata nella parte posteriore del lobo temporale, supporta il pensiero adulto sugli altri e i loro pensieri; la seconda, nel lobo frontale, è coinvolta nel mantenimento delle cose a differenti livelli di astrazione, quindi ci consente di capire cos’è il mondo reale e quali sono presumibilmente i pensieri delle altre persone. Quando il fascicolo arcuato collega le due regioni, i bambini iniziano a immaginare i pensieri altrui.
Lo hanno scoperto gli studiosi del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia, in Germania, in collaborazione con l’Università di Leida, nei Paesi Bassi. Nel corso delle ricerche sono stati analizzati i risultati delle risonanze magnetiche cerebrali di 43 bambini di tre e quattro anni di età, ed effettuati alcuni test specifici.