Forniscono l'80% del cibo che consumiamo, mitigano il clima, riducono l'inquinamento. E ancora: producono ossigeno, rendono più belle le città, favoriscono la biodiversità, contrastano il dissesto idrogeologico. Per tutti questi motivi, e con un'attenzione particolare agli aspetti legati all'alimentazione, le Nazioni Unite hanno proclamato il 2020 "Anno internazionale della salute delle Piante".
Il 40% va perso. Presentata a Roma a inizio dicembre, l'iniziativa intende portare l'attenzione sui servizi che il verde offre all'uomo, e sulla necessità di curare e proteggere le piante, al fine di prevenire la diffusione dei parassiti che le mettono a rischio. I dati della Fao, infatti, dicono che ogni anno il 40% della produzione agroalimentare globale è perso a causa di infestazioni, e che questo rappresenta una minaccia per la sicurezza alimentare.
«Proprio come accade per la salute degli altri viventi, anche in campo vegetale prevenire le malattie è più efficace che curarle», ha sottolineato Qu Dongyu, direttore generale della Fao. Una volta che l'infestazione si è stabilita, infatti, eradicarla può risultare molto difficile.
Le nuove sfide. I cambiamenti climatici, gli spostamenti internazionali di persone e merci sono le nuove sfide da affrontare, perché possono favorire la diffusione di nuovi parassiti in aree che, essendone in precedenza prive, non sono preparate ad affrontarli.
Roma, con la sede della Fao, sarà il centro di molte manifestazioni e simposi, mentre un concorso fotografico premierà gli scatti migliori sul tema della salute delle piante. Per il grande pubblico si segnala invece il festival Plant Health 2020, che si terrà a Torino dal 4 al 6 giugno, con conferenze, spettacoli e concerti tutti dedicati al mondo vegetale.
Video: le piante provano dolore? No, però...: