Benvenuti nell'Anno internazionale della tavola periodica degli elementi! Se nessuno vi aveva ancora augurato buon 2019 così, sappiate che è una formula legittima: l'UNESCO ha infatti dedicato i 12 mesi appena inaugurati al sistema di classificazione degli elementi chimici ideato da Dmitrij Mendeleev, che compie 150 anni (1869-2019).
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura ha definito questo strumento uno dei traguardi scientifici più importanti, un "linguaggio comune" che cattura l'essenza non soltanto della chimica, ma anche della fisica e della biologia. Le attività dell'UNESCO contribuiranno, nel 2019, a sottolineare il contributo della chimica e di altre discipline scientifiche di base a implementare l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Mettiamo a posto. Mendeleev iniziò a lavorare alla riorganizzazione di tutti i 63 elementi chimici all'epoca conosciuti preparando una scheda con le caratteristiche di ciascuno e ordinandoli in base al peso atomico (ottenuto sommando il numero di protoni e neutroni in un atomo). Oggi l'ordine è invece per numero atomico crescente (dato dal numero di protoni nel nucleo). Lo scienziato russo si accorse che proprietà chimiche simili si ripetevano a intervalli regolari, e che queste caratteristiche variavano gradualmente al crescendo del numero atomico (leggi qui la storia completa di Mendeleev e delle sue scoperte).
La collocazione degli elementi nella tavola, basata sulle somiglianze nel comportamento chimico, fu usata per predire la proprietà degli elementi non ancora scoperti cui spettavano i "posti vuoti" nella griglia mendeleeviana. Oggi gli elementi noti della tavola periodica sono 118, ma gli scienziati stanno cercando il 119 e il 120.