Fino a qualche tempo fa la tempesta solare più "spaventosa" di cui si aveva notizia, era quella che si verificò il primo settembre 1859, nota come "Evento di Carrington". Quella esplosione solare causò, tra l'altro, violenti incendi e il blocco totale delle comunicazioni telegrafiche in gran parte del Pianeta.
In francia. Eppure l'Evento di Carrington fu ben poca cosa rispetto all'esplosione solare che un gruppo internazionale di ricercatori ha scoperto analizzando gli anelli dei tronchi di alberi trovati nelle Alpi francesi e che si sarebbe verificata 14.300 anni: a oggi è la più grande esplosione solare mai identificata. Se avvenisse in questo momento rischierebbe di mettere fuori uso la maggior parte dei satelliti in orbita terrestre, causerebbe quasi certamente massicci blackout della rete elettrica e finirebbe per bloccare tutte le attività che sfruttano la rete Internet. Produrrebbe insomma, in termini economici e tecnologici, danni incalcolabili.
La scoperta è descritta in una ricerca pubblicata su Philosophical Transactions of the Royal Society A: Mathematical Physical and Engineering Sciences, e sottolinea l'importanza di comprendere tali tempeste al fine di proteggere le nostre comunicazioni globali e le infrastrutture energetiche per il futuro.
Col carbonio. Gli studi sono stati realizzati da ricercatori del Collège de France, del CEREGE, dell'IMBE, dell'Università di Aix-Marseille e dell'Università di Leeds, che hanno misurato i livelli di radiocarbonio in alberi secolari conservati all'interno delle sponde erose del fiume Drouzet, vicino a Gap, nelle Alpi francesi meridionali (il cosiddetto "metodo del carbonio 14", o radiocarbonio, consente di datare con grande precisione i reperti costituiti da materiali organici, come resti umani e animali, piante o manufatti).
I singoli anelli dei tronchi degli alberi, che sono in uno stato prossimo alla fossilizzazione, sono stati analizzati con estrema precisione e ciò ha permesso di identificare un picco senza precedenti nei livelli di radiocarbonio avvenuto esattamente 14.300 anni fa.
Il confronto tra questo picco di radiocarbonio e le misurazioni del berillio, un elemento chimico trovato nelle carote di ghiaccio della Groenlandia in quantità anomale, ha portato il gruppo di ricerca a sostenere che il picco sia stato causato da una massiccia tempesta solare che avrebbe espulso enormi volumi di particelle energetiche, arrivate fino all'atmosfera terrestre.
Spiega Edouard Bard, professore di evoluzione climatica ed oceanica al Collège de France e al CEREGE, e autore principale dello studio: «Il radiocarbonio e il berillio sono costantemente prodotti nell'atmosfera superiore attraverso una catena di reazioni indotte dai raggi cosmici.
Recentemente, gli scienziati hanno scoperto che eventi solari estremi, inclusi i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale, possono dare origine a enormi picchi nella produzione di radiocarbonio e di berillio nel corso di un solo anno». Ed è quello che è stato registrato 14.300 anni fa.
Le altre tempeste. Prendendo in considerazione gli ultimi 15.000 anni, sono state individuatenove tempeste solari di grande intensità, note come "eventi Miyake". Oltre a quella di Currington sono note quella del 993 d.C. e nel 774 d.C. Ma quella avvenuta 14.300 anni fa è la peggiore tra tutte, avendo avuto un'intensità almeno doppia rispetto alle altre. Al momento non si è ancora in grado di capire perché talora avvengono tempeste di questa portata e dunque è quasi impossibile che si riesca a prevederle con un certo anticipo.