L'azienda biotecnologica Oxitec ha creato una zanzara geneticamente modificata per combattere la febbre dengue. Gli scienziati hanno inserito nel corredo cromosomico dell'insetto un gene che impedisce la sopravvivenza delle nuove generazioni: la soluzione è stata testata con successo in Brasile e i risultati dello studio sono stati ora pubblicati sulla rivista PLOS Neglected Tropical Diseases.
Febbre emorragica. La dengue è una malattia infettiva causata dall'omonimo virus, di cui esistono quattro sierotipi: DENV-1, DENV-2, DENV-3, DENV-4. Di norma si manifesta attraverso sintomi simil-influenzali (cefalea, nausea, dolori articolari), accompagnati da un eritema cutaneo che ricorda il morbillo; tuttavia nel 5% dei casi si evolve in una febbre emorragica che può portare alla morte.
La patologia viene trasmessa all'uomo dalle zanzare del genere Aedes, tra cui spicca la specie Aedes aegypti, nota anche come zanzara della febbre gialla. A oggi non esiste una vaccinazione efficace: per questo motivo la strategia di prevenzione si basa sull'eliminazione delle zanzare e sulla bonifica degli habitat in cui esse proliferano.
Gene killer. La tecnica di controllo progettata dalla Oxitec punta a sopprimere le zanzare nei primi stadi di sviluppo. I biotecnologi hanno ingegnerizzato alcuni maschi di Aedes aegypti introducendo nel loro DNA un gene che codifica per una proteina tossica. Dopo l'accoppiamento con un comune esemplare di sesso femminile, la mutazione viene trasmessa ai figli, uccidendoli prima che siano in grado di veicolare il virus.
In laboratorio la produzione della tossina viene bloccata attraverso la somministrazione di un antibiotico, motivo per cui una volta messi in libertà i maschi sopravvivono per breve tempo.
sperimentazione. Tra il 2011 e il 2012 sono stati condotti una serie di test a Juazeio, nel nord-est del Brasile, dove la dengue risulta in aumento (circa 1 milione di casi nei primi 6 mesi del 2015, dati WHO).
Nello specifico, la zanzara ogm è stata introdotta nei quartieri a basso reddito dove, secondo i dati messi a disposizione dai funzionari locali, i tassi di infezione sono molto più alti che altrove.
Un calo drastico. Nel corso di un anno i ricercatori hanno monitorato l'andamento riproduttivo delle zanzare, tenendo sotto stretta osservazione le uova grazie a un marcatore genetico fluorescente (in pratica, un pezzo di DNA facilmente riconoscibile).
I dati raccolti hanno evidenziato l'efficacia del gene killer, che nell'area scelta per lo studio ha portato una diminuzione del 95% del numero di Aedes aegypti.
sviluppi e incertezze. Nonostante sia presto per abbandonarsi a facili entusiasmi, per la Oxitec si tratta di un importante passo avanti, che fa seguito ai primi promettenti risultati ottenuti nel 2010 con un test preliminare nelle isole Cayman.
Il successo del progetto sarà necessariamente legato alla possibilità di spegnere i focolai di proliferazione delle zanzare su vasta scala, un obiettivo che deve però fare i conti le leggi della genetica, che impediscono di sapere con certezza se un gene verrà trasmesso da una generazione all'altra.