Le zanzare di una sottospecie "domestica" abituata a vivere nelle città trasmettono più facilmente il virus Zika, e non solo per questioni di vicinanza fisica. Secondo uno studio pubblicato su Science, l'Aedes aegypti aegypti, che prolifera negli ambienti urbani tra i due tropici, è geneticamente predisposta ad acquisire il virus Zika e a trasmetterlo a sua volta. La scoperta potrebbe spiegare perché, quando nel 2015 scoppiò l'epidemia di Zika, la malattia si sia diffusa soprattutto nelle città di Centro e Sud America e non abbia preso piede in Africa, dove questa sottospecie di zanzara invasiva è assente.
Due strade diverse. La zanzara Aedes aegypti, uno degli insetti maggiormente responsabili di infezioni zoonotiche, è una specie nativa dell'Africa. La versione originaria di questa zanzara si ritrova nell'attuale sottospecie Aedes aegypti formosus, diffusa nelle zone forestali dell'Africa subsahariana. L'insetto nidifica nelle cavità degli alberi ed è ghiotto di sangue animale, caratteristiche che non lo rendono particolarmente temibile per l'uomo.
Tra i 10.000 e i 5.000 anni fa, però, l'Aedes aegypti diede origine a un'altra sottospecie più appassionata di sangue umano, la Aedes aegypti aegypti. Negli ultimi secoli questa zanzara si è diffusa in tutte le regioni tropicali e subtropicali fuori dal continente africano, e in particolare nelle città: nidifica nelle pozzanghere d'acqua stantia e tra i rifiuti urbani, per poi nutrirsi di sangue umano.
Un destino scritto nei geni. Proprio a causa della sua predilezione per la nostra specie, l'A. aegypti aegypti è considerata il vettore principale di malattie come la febbre gialla e la dengue. Adesso però, grazie al confronto fra 14 diverse popolazioni di zanzare Aedes aegypti presenti in varie parti del mondo, si è scoperto che la sottospecie che prolifera negli ambienti urbani è purtroppo anche molto efficiente nel trasmettere Zika, un'infezione che se contratta in gravidanza può provocare gravi danni al nascituro. Questa abilità della zanzara non dipende, come si potrebbe pensare, soltanto dalla vicinanza all'uomo, ma anche da una maggiore suscettibilità al virus legata a ragioni genetiche.
Una differenza cruciale. Le A. aegypti africane, invece, acquisiscono più difficilmente il virus Zika durante i loro pasti e hanno quindi minori quantità di virus da trasmettere. La maggiore suscettibilità al virus della sottospecie diffusa fuori dall'Africa in ambito urbano potrebbe dipendere da alcune differenze genetiche individuate sul cromosoma 2: ciò spiegherebbe l'elevata diffusione di Zika fuori dall'Africa (per esempio in Brasile e a Cuba) e la scarsa diffusione, per certi versi inaspettata, nel continente africano.