Salute

World Cancer Day 2022: il problema delle disuguaglianze sanitarie

Il luogo in cui viviamo non dovrebbe fare la differenza tra la vita e la morte, con un cancro: lo ricorda il World Cancer Day con un focus sulle disuguaglianze sanitarie.

Il 4 febbraio è il World Cancer Day, la giornata mondiale contro il cancro che si celebra ogni anno dal 2000. Il tema di quest'anno è #CloseTheCareGap, ovvero l'importanza di colmare il divario sanitario tra Paesi ricchi e poveri: non è giusto che, come si legge sul sito ufficiale del World Cancer Day, «chi siamo e dove viviamo possa fare la differenza tra vivere e morire». In un mondo in cui metà della popolazione non ha accesso a cure sanitarie essenziali, colmare il divario significa salvare milioni di vite, come già ricordava nel 2020 l'OMS.

I numeri. Solo nel 2020 il male del secolo ha ucciso quasi 10 milioni di persone: 1,80 milioni di decessi sono stati causati dal cancro ai polmoni, seguito dal cancro al colon-retto (935.000), al fegato (830.000), allo stomaco (769.000) e al seno (685.000).

I tumori più comuni sono invece quello al seno, che colpisce ogni anno 2,26 milioni di donne, quello ai polmoni (2,21 milioni di casi), al colon-retto (1,93 milioni di casi), alla prostata (1,41 milioni di casi), alla pelle (1,20 milioni di casi) e allo stomaco (circa un milione di casi). Perché ci si ammala? È possibile prevenire l'insorgere della malattia?

Perché ci si ammala? Il cancro è causato dalla trasformazione di normali cellule in cellule tumorali. Oltre alla genetica, vi sono tre fattori esterni che contribuiscono alla nascita di cellule cancerogene: gli agenti cancerogeni fisici (come le radiazioni ultraviolette e quelle ionizzanti), quelli chimici (come alcuni componenti del tabacco, l'arsenico, l'amianto e le aflatossine) e quelli biologici (come infezioni causate da virus o batteri). Il rischio di ammalarsi aumenta notevolmente con l'età, probabilmente per un accumulo dei fattori di rischio unito a una capacità di riparazione cellulare meno efficiente.

Si può prevenire? Contro la genetica, purtroppo, si può fare poco; è possibile invece evitare i fattori di rischio esterni e ridurre così il rischio di contrarre la malattia: non fumare, seguire una dieta sana, fare esercizio fisico, proteggere la pelle dai raggi solari sono tutte abitudini che, oltre a migliorare la nostra salute generale, riducono il rischio di sviluppare un cancro.

Diagnosi precoci. Una corretta prevenzione passa anche per controlli medici puntuali e diagnosi precoci: se identificato per tempo, il cancro risponde meglio al trattamento e il malato ha maggiori probabilità di sopravvivenza. Per riuscire a diagnosticare la malattia il prima possibile, è necessario non solo essere consapevoli dei sintomi che si presentano con le diverse forme di cancro, e rivolgersi a un medico non appena si riscontrano, ma anche avere accesso a servizi di valutazione e diagnosi clinica che permettano di intervenire tempestivamente con un trattamento adeguato.

Programmi di screening. Un altro strumento diagnostico importante sono i programmi di screening, anche se non sono utili per tutti i tipi di cancro. Coinvolgendo inoltre solo alcune categorie di persone (suddivise per età e fattori di rischio), a volte qualche caso può passare inosservato, ed è per questo che la diagnosi precoce rimane necessaria. Alcuni esempi di programmi di screening periodico sono il test HPV, la mammografia per il cancro al seno e il PAP test, che oggi permette di intercettare un eventuale cancro alla cervice uterina e in un futuro non troppo remoto potrebbe rilevare contemporaneamente altri tre tipi di cancro - al seno, all'ovaio e all'endometrio.

Colmare il divario sanitario tra Paesi ricchi e poveri, per permettere a tutti di avere diagnosi tempestive e cure ad hoc, è quindi davvero importante: solo così il cancro potrà diventare presto il male del secolo scorso.

4 febbraio 2022 Chiara Guzzonato
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