Fibre, globuli rossi, proteine... Ecco che cosa sono le curiose forme che tutti, prima o poi, notano nel loro campo visivo: fluttuando nel liquido dell'occhio, proiettano ombre sulla retina.
Che cosa sono? Si chiamano miodesopsie, ma la loro natura fastidiosa è valsa loro il soprannome di mosche volanti. Abitano pacificamente il nostro occhio e il loro numero aumenta con l'età.
Rimangono in sospensione nell'umor vitreo, detto anche corpo vitreo, ma si rendono ben visibili solo quando sono vicine alla retina, in quanto proiettano un'ombra più nitida.
Questa sorta di pulviscolo oculare è microscopico, tanto che se lo togliessimo dall'occhio non potremmo vederlo. Sono infatti le "cose più piccole" che possiamo vedere a occhio nudo, e, peculiarmente, si trovano proprio dentro l'occhio.
Come vederle? Le condizioni ideali per vederle coinvolgono una superficie omogenea e molto luminosa, come un cielo terso o il bianco della neve. La luminosità chiude la nostra pupilla e la luce che passa attraverso un buco piccolo proietta ombre più definite. Tenendo la testa ferma e spostando lo sguardo in alto e in basso possiamo dare una "rimescolata" all'umor vitreo facendo così in modo che i piccoli grumi passino vicino alla retina.
È una malattia? Avere delle miodesopsie non è considerata una patologia, ma se la loro presenza fosse eccessiva e ingombrante è consigliabile una visita dall'oculista. Un semplice metodo spesso consigliato per ridurne il numero è quello di bere tanta acqua: una buona idratazione contrasta infatti la condensazione dell'umor vitreo.