Napoli, 20 nov. - (Adnkronos) - La violenza sulle donne in ambito familiare o al momento di una separazione ha effetti drammatici sui minori, vere e proprie vittime di secondo livello degli atti violenti che subisce la madre dal punto di vista psicologico ma anche fisico. E' il tema affrontato nel convegno "Violenza contro le donne e tutela dei minori: quali strategie" che ha aperto la terza stagione di "Mondo Donna", serie di incontri organizzati nella Clinica Mediterranea di Napoli. Obiettivo della rassegna è affrontare il tema della salute delle donne "chiamando in causa relatori operativi, cioè che vivono queste tematiche quotidianamente, e le associazioni presenti sul territorio", spiega l'amministratore delegato della Clinica Mediterranea, Celeste Condorelli.
Il focus dell'evento inaugurale è sul legame tra violenza sulle donne e necessità di tutelare i minori, aggiunge, perché "quando c'è violenza in un contesto domestico i figli la subiscono sulla propria pelle. E' un grosso problema perché i bambini non sono in grado di denunciare, e spesso anche le donne stesse non denunciano per proteggere i propri figli. Collegare le due cose è importante così come è fondamentale farlo capire alle istituzioni, affinché si aggiornino per cercare di risolvere questo problema".
A evidenziare la necessità di tenere conto di questo legame è anche Maria Serenella Pignotti, pediatra dell'Ospedale pediatrico Anna Meyer di Firenze e vicepresidente dell'associazione "Federico nel cuore Onlus", dedicata al bimbo ucciso dal padre il 25 febbraio 2009 in ambito protetto: "Nei tribunali ci sono tecniche e pratiche spesso obsolete per diagnosticare la violenza domestica. Madre e padre sono uguali davanti alla legge ma non davanti al bambino. Inoltre la violenza può venire contenuta dalla madre finché la convivenza prosegue, ma quando si arriva alla separazione il bambino può diventare uno strumento di ritorsione da parte del padre per arrivare alla moglie".
Per Annamaria Raimondi, avvocato civilista, sulla violenza sulle donne "dal punto di vista normativo è stato già fatto molto con l'entrata in vigore della Convenzione di Istanbul, che è la prima convenzione ad occuparsi di violenza di genere qualificandola come violazione dei diritti umani e alla quale fa riferimento la legge sul femminicidio che ne ha recepito le indicazioni. Inoltre c'è una tutela maggiore dal punto di vista normativo sulla violenza subita anche dai minori, un campo nuovo sul quale incide la nuova legge assicurando una tutela più incisiva".