Una singola dose del vaccino di Pfizer potrebbe fornire una protezione del 90% contro i casi sintomatici di covid dopo tre settimane dall'iniezione: è quanto sembrerebbe emergere dall'analisi dei dati raccolti in Israele, che ha già somministrato cinque milioni di dosi del vaccino a mRNA, su una popolazione di 9 milioni di abitanti. Il condizionale è d'obbligo: studi precedenti condotti sempre in Israele avevano messo in luce una copertura insufficiente dopo una dose soltanto del vaccino, e la stessa Pfizer ritiene che la prima fiala offra un'efficacia protettiva del 52%.
Una dose e poi... vedremo? Il nuovo studio dell'Università dell'East Anglia (UK), che non è ancora stato pubblicato in peer-review, potrebbe avere ripercussioni pratiche nella gestione delle campagne vaccinali. La seconda dose del vaccino di Pfizer andrebbe somministrata dopo 21 giorni dalla prima, ma il Regno Unito ha scelto di ritardarla fino a 12 settimane, per poter offrire da subito le limitate scorte disponibili al maggior numero possibile di pazienti fragili. Una decisione che è stata fortemente criticata, per il timore che una dose soltanto non offra una protezione sufficiente.
Un recente studio condotto su oltre 500.000 persone in Israele sosteneva che una singola dose del vaccino di Pfizer fornisse una copertura persino inferiore a quella "parziale" rilevata dalla casa farmaceutica. Ma secondo i ricercatori britannici, quel lavoro contiene diverse criticità, come per esempio non aver seguito i pazienti oltre il 18esimo giorno dall'iniziale somministrazione. Il team ha utilizzato i dati sull'impatto della campagna vaccinale di massa in Israele per stimare l'efficacia della prima dose del vaccino per un tempo più prolungato. Arrivando così a due conclusioni sorprendenti.
Una crescita lenta, ma importante. Quella principale è che l'efficacia anti-covid del vaccino è praticamente nulla fino a circa 14 giorni dalla prima iniezione, ma da quel momento la protezione immunitaria inizia a salire, arrivando a circa il 90% attorno al 21esimo giorno. A quel punto l'aumento di efficacia si stabilizza, e secondo i ricercatori non c'è ragione di ritenere che si affievolisca nell'immediato. Se i risultati fossero confermati, significherebbe che una sola dose è altamente protettiva, anche se ci vogliono 21 giorni per raggiungere questo obiettivo. Quello che lo studio non chiarisce, è quanto a lungo questa elevata efficacia possa durare, in assenza della seconda dose.
liberi tutti? La seconda scoperta è che - sorprendentemente - l'incidenza giornaliera di casi aumenta fortemente dopo la prima vaccinazione, arrivando quasi a raddoppiare. Questo iniziale rischio potrebbe dipendere da un rilassamento dei vaccinati che sono inclini ad assumersi qualche rischio in più per effetto di un falso senso di sicurezza.
Occorre invece mantenere un atteggiamento di cautela per almeno tre settimane. E a quel punto, continuare ad averlo, per non diventare un veicolo di contagio nei confronti dei non vaccinati.