Dopo alcuni mesi di indicazioni incerte, i Centers for Disease Control and Prevention statunitensi hanno aggiornato le linee guida sui vaccini anti-covid in gravidanza, ora ufficialmente raccomandati. A far pendere definitivamente l'ago della bilancia ha contribuito il fatto che il sistema di sorveglianza sui comuni e transitori effetti collaterali dei vaccini, che raccoglie le segnalazioni dei cittadini, non ha fatto emergere alcuna preoccupazione circa la sicurezza dei vaccini di Pfizer e Moderna per le donne in gravidanza immunizzate nel terzo trimestre, né per i bambini che portano in grembo - mentre i dati relativi al primo e al secondo trimestre sono ancora numericamente insufficienti per arrivare a una indicazione precisa.
Poche differenze. Lo studio preliminare, pubblicato sul New England Journal of Medicine, si basa sui dati di oltre 35.000 donne in gravidanza che hanno ricevuto uno dei due vaccini a mRNA. Le segnalazioni sono state inserite dal 14 dicembre 2020 al 28 febbraio 2021 in tre diversi database federali in cui era possibile riportare eventuali reazioni ai vaccini e inserire informazioni sul proprio stato di salute.
Le donne incinte vaccinate hanno riferito più di frequente dolore al sito dell'iniezione rispetto alle non incinte, ma meno sintomi come mal di testa, brividi, dolore muscolare o febbre. Le donne in gravidanza non hanno riportato più spesso reazioni intense rispetto alle altre vaccinate: l'unico sintomo che è apparso con una frequenza leggermente maggiore è stata la nausea, specialmente nei giorni successivi alla seconda dose.
Come si prosegue ora. Il tasso di nascite premature e aborti spontanei tra le donne vaccinate che hanno concluso la gravidanza nel corso dello studio è parso simile a quello del resto della popolazione di donne in attesa. Stando a questi dati preliminari e ai rischi aumentati che la covid comporta in gravidanza, già accertati in diversi studi, le autorità statunitensi hanno deciso di raccomandare il vaccino - riconoscendo comunque che si tratta di una scelta personale e incoraggiando le pazienti a discuterne con il proprio medico prima di decidere. A questi primi dati seguiranno ulteriori analisi per allargare il campione di donne incinte vaccinate e indagare le reazioni ai vaccini soprattutto nel primo e nel secondo trimestre, meno rappresentati nello studio.
Fino ad oggi, lo scarso numero di donne in gravidanza arruolate nella sperimentazione di Fase 3 dei vaccini anti-covid non aveva consentito di raccogliere dati a sufficienza su possibili problemi, e aveva creato confusione nelle indicazioni delle varie autorità sanitarie di riferimento.
Nelle ultime settimane è stato dimostrato che i bambini nati da madri recentemente vaccinate vengono al mondo con anticorpi anti-covid, e che gli anticorpi acquisiti dalle madri attraverso i vaccini o la guarigione dalla CoViD-19 passano al figlio anche attraverso il latte materno.