Salute

Vaccini: senza aghi e siringhe è meglio

Il futuro dei vaccini è legato alle nuove tecnologie: sarà più facile vaccinarsi e meno problematica l'immunizzazione nei Paesi più poveri.

Che cosa succederebbe se, invece di una siringa, per vaccinarsi bastasse un cerotto? O una pastiglia da sciogliere sotto alla lingua? Molte aziende sono impegnate in studi che vanno nella direzione dell'abolizione totale di aghi e siringhe per i vaccini, e certo non da oggi. I dispositivi epicutanei (che riguardano cioè lo strato più esterno della cute), come i cerotti, ci sono da tempo, ma hanno costi di produzione ancora elevati.

Alla Vaxxas, startup australiana fondata nel 2011 da Mark Kendall (Australian Institute of Bioengineering & Nanotechnology, University of Queensland), sostengono però di avere sviluppato una tecnologia economicamente sostenibile: Nanopatch, un cerotto in silicone di 1x2 centimetri equipaggiato con qualcosa come ventimila microaghi spessi quanto un capello, che "bucano" in modo assolutamente indolore lo strato superficiale della pelle per rilasciare il vaccino. Secondo l'azienda, questa tecnologia utilizza dosi di vaccino molto più basse rispetto alla classica siringa, e ne amplifica l'efficacia riducendo l'utilizzo di adiuvanti.

Nuove tecnologie per i vaccini: cerotto antinfluenzale senza aghi
Nuove tecnologie per i vaccini: cerotto antinfluenzale senza aghi. © Vaxxas

Microaghi che si sciolgono. È invece il risultato di una collaborazione tra Emory University e Georgia Institute of Technology un altro tipo di cerotto che ha superato con successo i primi test clinici nel 2017: è un dispositivo di facile applicazione e indolore per un vaccino antinfluenzale fai-da-te, dotato di microaghi che si "sciolgono" dopo l'applicazione. Qui sotto, un breve video del Georgia Institute illustra il dispositivo.

Qualche mese fa l'Università di Rochester (USA) ha pubblicato i risultati di uno studio su questa tipologia di disposivi. «La loro efficacia e il fatto che non abbiamo riscontrato tossicità fa ben sperare per il futuro», afferma Benjamin Miller, coordinatore dello studio, che fa riferimento, in particolare, ai Paesi in via di sviluppo: «per vaccinare la popolazione di un villaggio africano un cerotto è certo meglio di una siringa. Inoltre, questi dispositivi sono più facili da conservare e trasportare, e possono essere usati da chiunque.»

Nuove tecnologie per i vaccini: compressa
Nuove tecnologie per i vaccini: compressa. © PATH

Compresse e siringhe senza aghi. Sul vaccino-pastiglia lavora, per esempio, PATH, organizzazione non profit con sede a Seattle, impegnata in campagne vaccinali e di prevenzione in molti Paesi del mondo: il prodotto è ottenuto da un normale processo di liofilizzazione e confezionato in blister monodose - una soluzione economica, che minimizza il volume del prodotto e lo spazio necessario per il trasporto e lo stoccaggio.

Sempre da PATH (in collaborazione con PharmaJet) arriva una siringa con iniettore a getto (DSJI, disposable-syringe jet injector): la novità di questo dispositivo rispetto a precedenti versioni è che è monouso.

Un "getto a pressione" fa penetrare il liquido del vaccino sotto la cute: con il DSJI si possono così eliminare gli aghi, un obiettivo strategico nei Paesi in via di sviluppo, dove scarsa igiene e personale non correttamente addestrato fanno degli aghi un veicolo di infezioni. L'OMS stima che ogni anno tra i due e i tre milioni e mezzo di persone riportino ferite da aghi, esponendosi a contagi anche gravi quali HIV ed epatite B e C.

Vantaggi dei vaccini hi-tech. Sono diversi i motivi che rendono questi dispositivi una migliore opzione rispetto ai vaccini classici: dall'ottimizzazione degli spazi durante trasporto e stoccaggio, alla facilità d'uso, all'eliminazione dei rischi che comportano gli aghi - vantaggi da non sottovalutare, in particolare per le campagne sanitarie nei Paesi in via di sviluppo.

Nuove tecnologie per i vaccini: siringa jet
Nuove tecnologie per i vaccini: siringa jet. © PharmaJet

Il trasporto di un vaccino verso un villaggio sperduto dell'Africa, per esempio, non è mai semplice: può avvenire via terra servendosi di muli, o via aerea trasportando le dosi in elicottero. In ogni caso, i rischi di interruzioni nella catena del freddo sono alti, e il peso trasportabile è limitato. «Questi nuovi dispositivi, più leggeri e meno ingombranti, potranno in un futuro essere consegnati anche con dei droni», afferma Martin Friede, coordinatore della Initiative for Vaccine Research (IVR) presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). C'è poi il grande vantaggio della facilità d'uso: i nuovi vaccini hi-tech possono essere somministrati da chiunque, senza dover garantire un numero minimo di personale medico e infermieristico.

Per i Paesi in via di sviluppo sarebbe un bel passo in avanti, ma anche da noi un cerotto antinfluenzale, da ritirare in farmacia e applicare da soli, a casa, potrebbe favorire coperture vaccinali mai raggiunte prima, riducendo al minimo le conseguenze delle annuali epidemie di influenza.

14 dicembre 2019 Chiara Guzzonato
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