La modalità di conservazione è il tallone d'Achille del vaccino di Pfizer-BioNtech: la necessità di conservarlo alla temperatura polare di -70 °C renderà complessa la sua distribuzione in molti Paesi del mondo, poiché per non spezzare la cosiddetta catena del freddo saranno necessari ultracongelatori costosi, voluminosi e molto affamati di energia elettrica; in alternativa, ma per breve tempo, possono essere conservati anche in contenitori speciali raffreddati da cilindri di ghiaccio secco (CO2 allo stato solido, a -78 °C).
Tipi di vaccini. Attualmente nel mondo si stanno studiando oltre 180 vaccini contro il SARS-CoV-2, il virus della CoViD-19. Alcuni si basano sull'uso del coronavirus inattivato, come un vaccino tradizionale; anche il vaccino Oxford/AstraZeneca può essere considerato tradizionale: utilizza un vettore (un virus del raffreddore reso inoffensivo) per trasportare una porzione importante (ma incapace di infettare) del coronavirus della covid, per attivare il sistema immunitario a riconoscere il virus vero e a combatterlo efficacemente (per approfondire).
Altri prodotti in sviluppo seguono strade analoghe, ma vi sono anche ricerche di frontiera, come quella sui vaccini a DNA o agli studi che hanno portato ai due vaccini a mRNA, quelli di Pfizer/BioNtech e di Moderna.
A che cosa serve il freddo. Purtroppo l'mRNA si degrada con estrema facilità, ed è per questo che va mantenuto a temperature tanto basse, per rallentare il più possibile le reazioni chimiche interne: a diversi gradi sottozero tutto succede più lentamente.
Ma perché i due vaccini a mRNA, quello di Pfizer/BioNtech e quello di Moderna, hanno bisogno di temperature così diverse per essere conservati (-70 °C il primo e -20 °C il secondo)? «È grazie ai lipidi - i grassi - che compongono la membrana che avvolge l'mRNA: questa struttura ci permette di mantenere il vaccino a temperature meno estreme», delle nanoparticelle lipidiche fanno sì che il nostro vaccino non debba essere ultracongelato», afferma Collenn Hussey, portavoce di Moderna.
Niente è impossibile... La necessità di mantenere la catena del freddo rende certamente più complessa la distribuzione dei due candidati vaccini a mRNA. Ci vorranno molte attenzioni, ma in fondo non è nulla di insormontabile per Paesi come il nostro - e neppure per quelli meno sviluppati: la storia recente ci porta l'esempio del vaccino contro Ebola che, nonostante debba essere conservato a temperatura comprese tra -70 e -80 °C, è stato trasportato e distribuito con successo in Africa durante le recenti epidemie.