La Pfizer ha iniziato mercoledì 24 marzo i test clinici dei suoi vaccini anti-covid nei bambini sotto i 12 anni, un passo da poco intrapreso da Moderna e AstraZeneca e a cui si prepara anche Johnson & Johnson, non appena saranno terminati i trial sugli adolescenti. Estendere la campagna di vaccinazione ai minori è indispensabile, per riaprire in sicurezza scuole e attività sportive e spezzare la catena di contagi intrafamiliare tra bambini, genitori e nonni. I risultati delle sperimentazioni sono attesi nella seconda parte dell'anno, e se tutto procede per il verso giusto si potrà iniziare a vaccinare i bambini dal 2022.
Nelle prossime settimane cominceranno ad arrivare i dati sui trial dei vaccini anti-covid sugli adolescenti, le cui analisi preliminari hanno incoraggiato ad estendere i test sui più piccoli. Gli scienziati di Pfizer-BioNTech testeranno tre dosaggi del vaccino in 144 bambini, a partire dal gruppo 5-11 anni e proseguendo poi nelle fasce di età 2-4 anni e 6 mesi-2 anni. Dopo aver determinato il dosaggio più efficace, la vaccinazione sarà estesa a 4.500 bambini, due terzi dei quali riceveranno i vaccini a tre settimane di distanza.
Un muro contro l'infezione. Negli Stati Uniti, dove si conduce lo studio di Pfizer, i bambini rappresentano il 23% della popolazione e il 13% del totale dei casi riportati. La vaccinazione pediatrica è quindi fondamentale per puntare all'immunità di gregge o a qualcosa di simile, e anche se è raro che i più piccoli contraggano la CoViD-19 in forma grave, non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine di un'infezione da covid nell'infanzia.
Molti vaccini obbligatori hanno permesso, negli ultimi decenni, di proteggere i bambini da infezioni potenzialmente pericolose, e quello anti-covid potrebbe presto aggiungersi alla lista, oltre a prevenire i casi della sindrome infiammatoria multisistemica associata alla malattia. Vaccinare bambini e ragazzi darà, prima di tutto, beneficio alla loro salute, riducendo allo stesso tempo anche il contagio comunitario.
Per le caratteristiche del loro più reattivo sistema i bambini hanno spesso una reazione più decisa in risposta ai vaccini: tipicamente una febbre alta che si risolve in pochi giorni dall'iniezione. Ecco perché sono in genere gli ultimi a rientrare nelle sperimentazioni. In questo caso, però, abbiamo un vantaggio: decine di milioni di adulti in tutto il mondo stanno ricevendo i vaccini anti-covid e provando che non solo sono sicuri, ma anche altamente efficaci contro un virus che ancora conosciamo poco.