Allontanati, ha uno strano odore: anche se non ce ne accorgiamo, sappiamo capire, attraverso l'olfatto, se davanti abbiamo qualcuno che non sta bene, e metterci "in salvo" per tempo. Contro le malattie contagiose, gli umani attivano difese olfattive, come rivela un rigoroso studio in doppio cieco (nel quale cioè sia i volontari sia gli sperimentatori sono tenuti all'oscuro di alcune delle condizioni) svolto presso il Karolinska Institutet, in Svezia.
malati "veri" o immaginari. I ricercatori hanno chiesto a un gruppo di 22 persone il permesso di iniettare nel loro corpo un batterio innocuo capace di attivare una risposta immunitaria. Un altro gruppo altrettanto numeroso ha ricevuto invece l'iniezione di un placebo. Tutti i soggetti sono stati poi fotografati, e hanno dovuto fornire campioni del proprio odore corporeo.
annusa qui. Quindi è stata la volta di un secondo gruppo di volontari, che chiameremo i "medici": queste persone sono state chiamate a guardare le foto delle persone "finte malate" (con il batterio o il placebo in corpo) e ad annusare i loro odori corporei, mentre si sottoponevano a risonanza magnetica funzionale (fMRI).
Allarme rosso! Il cervello degli annusatori si è attivato in particolare in risposta agli odori di persone con il sistema immunitario alterato dal batterio, anche se né i medici, né gli sperimentatori sapevano a priori chi fosse "malato" e chi no.
Evitalo: è anche brutto. Inoltre i volti di chi aveva le reazioni immunitarie alte sono parsi, agli occhi dei medici, meno attraenti di quelli di chi aveva ricevuto il placebo (anche quando agli odori dei "malati" sono stati associate le foto dei "sani", cioè quelli del gruppo placebo).
L'esperimento suggerisce che nel corso dell'evoluzione l'uomo abbia sviluppato anche questa inconsapevole forma di difesa, per evitare contagi indesiderati.